Lazio-Milan 2-2, Leao entra e la riacciuffa. Poi si isola con Theo Hernandez

Vantaggio di Pavlovic, Castellanos e Dia agganciano e sorpassano. Poi il pari del portoghese, neo entrato come il francese: al cooling break, però, i due rimangono separati da squadra e Fonseca

di LUCA MIGNANI
31 agosto 2024
Lazio-Milan 2-2

Il gol di rafael Leao

Milano, 31 agosto 2024 – Il Milan pareggia con la Lazio, rimanda ancora la prima vittoria e si trova ora a gestire il caso Leao (e Theo Hernandez). Fonseca fa scelte pesanti, rispetto al Tardini: fuori Calabria, fuori soprattutto il portoghese e il francese. “Non è una punizione, è una scelta per la squadra. Ho parlato con loro e hanno capito”, le parole del tecnico.

La risposta, sul campo, c'è stata: non appena entrato Leao ha sfoderato tutto il suo repertorio in meno di un minuto. Lancio, scambio con Abraham, poi combinazione tra Theo Hernandez e l'inglese ex Roma a servire l'inserimento da 2-2 del portoghese. Ma non finisce qui.

Subito dopo, cooling break: tutta la squadra in panchina per parlare con l'allenatore, ma non Leao e Theo Hernandez che rimangono dalla parte opposta del campo, si isolano e non partecipano all'ascolto delle ultime dritte del tecnico. Abraham prova, ad ampi gesti, a farli avvicinare al gruppo. Ma la posizione dei due non cambia. Scelta pesante che farà discutere.

Così, a fine gara, Fonseca sull'episodio: “Non c'è nessun problema e non dobbiamo crearne. Ero concentrato e non ho visto che sono rimasti distanti. Ma erano appena entrati dalla panchina e sono rimasti là. La risposta in campo è stata bella. Non scappo davanti ai problemi con delle scuse, non dico bugie: ripeto, non c'è nessun problema"

Per il Diavolo, soprattutto la prima parte della ripresa da dimenticare, in una gara fin lì gestita bene. Dopo lo spavento iniziale (scambio Castellanos-Dia salvato vicino alla linea da Pavlovic), arriva il vantaggio: pennellata di Pulisic dalla bandierina, zuccata vincente con movimento da manuale di Pavlovic che ci aveva già provato anche al Tardini.

Il possesso è agevolato dalla costruzione difensiva a tre (Emerson Royal-Tomori-Pavlovic), con Terracciano ad alzarsi a fare la mezz'ala e Pulisic ad abbassarsi e a coprire larghe porzioni di fascia, per poi alternarsi a tratti con Okafor. Funziona, anche grazie ai due centrocampisti centrali spesso bassi e stretti: Fofana già a suo agio nel doppio ruolo di gestore del ritmo e diga, Reijnders consueta garanzia a livello tecnico.

Nella ripresa però Baroni alza il baricentro, cambia la fascia destra e sfonda sulla sinistra. Nuno Tavares e Zaccagni diventano imprendibili per Chukwueze ed Emerson Royal. Castellanos e Dia raccolgono i frutti: 2-2. Quadruplo cambio allora, per Fonseca: dentro Leao, Theo Hernandez, Abraham e Musah. Proprio i primi tre confezionano immediatamente il pareggio. Poi il cooling break vissuto da seperati in casa da Rafa e Theo. Infine, il tris sfiorato da Abraham.

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