L’ultimo acquisto. Jovic: "Che onore essere qui. Vorrei fare tanti gol per Pioli»

Si presenta il bomber serbo "Io il vice di Giroud?. Cercherò di sostituirlo . nel modo migliore".

22 settembre 2023
Jovic: "Che onore essere qui. Vorrei fare tanti gol per Pioli"

Jovic: "Che onore essere qui. Vorrei fare tanti gol per Pioli"

Il problema è quantomai attuale: la sterilità offensiva del Milan, palesata nello 0-0 contro il Newcastle a fronte di ben 25 tiri in porta, passa giocoforza dai protagonisti della fase d’attacco che al momento si sta aggrappando al veterano Olivier Giroud. Il quasi 37enne, però, non potrà gestire da solo il peso della prima linea, motivo per cui Pioli sta aspettando che i due nuovi rinforzi, Okafor e Jovic, possano dare il loro contributo.

Il centravanti serbo, arrivato nelle ultime ore della sessione estiva, ha già esordito nel derby di campionato per una manciata di minuti: "Ero pronto a restare alla Fiorentina ma ho atteso affinché arrivasse il Milan rifiutando anche altre offerte: Maldini mi contattò tre anni fa quando ero al Real Madrid, gli dissi che il mio scopo era venire qui e finalmente ci sono riuscito. Sono molto contento, è un grande onore giocare per questo club e farò di tutto per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati", le prime parole di Jovic in rossonero. L’attaccamento alla maglia ha radici lontane ("da piccolo ero tifoso del Milan, come mio padre e i miei amici") e oggi raccoglie il testimone di Rebic, finito al Besiktas: "Ero con Ante a Francoforte. Ci siamo sentiti, mi ha augurato buona fortuna e mi ha raccontato alcune cose molto belle. Questo è un passo avanti per me, al Real ho avuto un crollo, le cose non sono andate nel migliore dei modi ma ora faccio parte di uno dei migliori club al mondo. Spero di tornare ai miei vecchi livelli" l’infusione di ottimismo del nuovo numero 15 di Pioli.

Il compito che lo attende non è dei più semplici e per essere il vice-Giroud servirà assimilare il più possibile dal bomber d’Oltralpe: "Olivier è un grande giocatore, è il miglior cannoniere della Francia. Sono sicuro che ogni giorno potrò imparare qualcosa da lui in modo da sostituirlo quando sarà necessario nel modo migliore possibile". La pressione non deve, però, sconfinare in ansia da prestazione, come lo stesso Jovic sa bene: "Sono pronto a tornare quello dell’Eintracht, noi calciatori siamo abituati alla pressione e qui devi lottare sempre. Ho giocato a Belgrado, Firenze, Francoforte, Madrid e ora sono a Milano: l’anno scorso non ho giocato moltissimo ma ho segnato comunque 13 gol. Ed erano tre anni che non scendevo in campo con continuità".

Proprio la costanza e la condizione sono gli elementi su cui Jovic deve lavorare per ritagliarsi uno spazio nel Milan: "Avrei bisogno di un po’ di tempo ma non so quanto ne ho a disposizione: non sono al 100% fisicamente, quindi dovrò lavorare con molto impegno per essere pronto per le partite". A credere in lui, in primis, ci sono il padre, che si chiama Milan, guarda caso, e il tecnico emiliano: "Pioli mi ha detto che ha fiducia in me, è un grande piacere lavorare con lui, sono stato accolto benissimo e spero di ripagarlo segnando tanti gol". Il consiglio paterno, poi, è quello più importante: "Ogni giorno quando ci sentiamo mi ripete “Lavora, lavora e ancora lavora“. Sei dove volevi essere".

Ilaria Checchi

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