Milan-Fiorentina 2-2, altra rimonta rossonera. Ma la zona Champions si allontana
Abraham e Jovic impattano l'autogol di Thiaw e la rete di Kean: Conceicao evita la sconfitta, ma il pareggio forse serve di più ai viola

Milan-Fiorentina, l'esultanza di Jovic (Ansa)
Milano, 5 aprile 2025 - Il Milan spesso approccia male, la Fiorentina di norma fa l'opposto: le due squadre confermano timori e speranze, a seconda dei punti di vista, con i viola che volano sul doppio vantaggio in meno di 10' grazie all'autogol di Thiaw propiziato da una bella giocata di Gudmundsson e alla girata vincente del solito Kean. Finita qui? Macché, perché un'altra costante in stagione sono le rimonte rossonere. Già a metà primo tempo Conceicao richiama in panchina un disastroso Musah per inserire Jovic, e la mossa si rivelerà azzeccata. La riscossa la apre Abraham prima del gol dell'ex proprio di Jovic, che fissa il 2-2 definitivo nel quale hanno un peso specifico anche i due portieri, Maignan e De Gea. Il Milan evita un'altra sconfitta, ma probabilmente saluta definitivamente il sogno Champions League, mentre la Fiorentina, seppur con i rimpianti della doppia rimonta incassata, porta a casa un buon punto che vale la permanenza del gruppone buono.
Le formazioni ufficiali
Conceicao sceglie un 4-2-3-1 aperto da Maignan, protetto da Walker, Tomori, Thiaw ed Hernandez, a loro volta schermati da Musah e Fofana: l'unica punta è Abraham, assistito da Pulisic, Reijnders e Leao. Palladino replica con un 3-5-2 che tra i pali vede De Gea, con Pongracic, Marì e Ranieri in difesa e la coppia Parisi-Dodò sulle bande: in mezzo al campo ci sono Mandragora, Cataldi e Fagioli, mentre davanti tocca al tandem Gudmundsson-Kean.
Primo tempo
Il primo cross lo scocca Hernandez, ma centra in pieno Pongracic: dall'altro lato la medesima replica è affidata a Dodò, con la difesa rossonera che libera a fatica. Ai padroni di casa andrà molto peggio al 7', quando Musah perde una palla molto sanguinosa a centrocampo, preda di Mandragora che apparecchia per l'inserimento a sinistra di Gudmundsson, che ubriaca tutti: anche Thiaw, che nel tentativo di anticipare Kean beffa Maignan. Per il Milan, dopo quello di Napoli, all'orizzonte si staglia un altro inizio choc che assumerà i contorni della tragedia sportiva al 10', quando ancora Mandragora allarga il gioco con una grande sventagliata per Dodò, che di prima mette in mezzo per Kean, la cui girata è vincente. Al 17' Dodò prova a mettersi in proprio, ma il suo blitz su imbeccata di Gudmundsson si chiude con l'esterno della rete. Al 19' si vede il primo lampo di Milan e di Leao, che vince il primo duello con Pongracic, ma la sua palla in mezzo non trova né Abraham né Musah per una questione di centimetri. Al 21' è Gudmundsson a sfiorare la rete con un destro che chiama Maignan alla parata in corner. I viola non calano il tris e al 23' i rossoneri riaprono la contesa con Abraham, che prima va via a Dodò e Cataldi e poi chiude il triangolo con Pulisic prima di impallinare De Gea da distanza ravvicinata. Il numero 90 è scatenato e ci riprova poco dopo, senza fortuna così come il tentativo di testa di Leao, che nell'occasione commette anche fallo: il cross era stato di Jovic, il volto nuovo lanciato da Conceicao in luogo di un disastroso Musah. Dopo una fase di difficoltà, la Fiorentina torna a caricare grazie al solito Dodò, ma stavolta i padroni di casa si salvano prima di andare a caccia del pareggio in coda di tempo. In realtà, c'è spazio per un lungo alterco tra Hernandez e Dodò, entrambi ammoniti, e poi per un cross di Ranieri dagli sviluppi di un corner che diventa un gol: anzi no, perché l'arbitro Ayroldi punisce il precedente contatto in area tra Pulisic e Parisi. I minuti di recupero sono 4 al termine dei quali il Meazza fischia tanto, ma forse meno del previsto grazie a un risultato tutto sommato ancora in bilico.
Secondo tempo
Il primo guizzo della ripresa lo firma Jovic, che va via a Cataldi e serve Leao, la cui botta viene deviata in corner. Arrivano poi altri due giri dalla bandierina per il Milan: il secondo lo cagiona Marì deviando la botta di Fofana su assist ancora di Jovic. La Fiorentina soffre ma prova a riproporsi in avanti, impegnando Maignan prima con Kean da distanza ravviicnata e poi con Mandragora con una rasoiata da fuori. Al 52' Pulisic apparecchia per l'incornata di Abraham che De Gea respinge di puro istinto: sul prosieguo dell'azione ci prova Jovic, ma la palla termina fuori dallo specchio. Conceicao si gioca poi la carta Gimenez per un acciaccato Abraham. Al 56' il Milan guadagna una tripla occasione, con De Gea decisivo su Reijnders e poi sul successivo tentativo di tap-in di Pulisic: la palla diventa buona per Gimenez, che da posizione laterale non va oltre l'esterno della rete. Palladino corre ai ripari inserendo Ndour e Beltran per Cataldi e Gudmundsson. Al 63' proprio Beltran taglia in area su suggerimento in diagonale di Parisi: Maignan apre gli alettoni e sventa la minaccia da distanza ravvicinata. Gol sbagliato, gol subito, perché sul ribaltamento di fronte Jovic punisce la sua ex squadra su una palla in profondità di Fofana inizialmente indirizzata a Gimenez: la difesa viola legge malissimo la traccia e lascia un'autostrada che riaccende il Meazza. Al 67' proprio Fofana prova a mettersi in proprio con un destro a giro che si apre troppo. Al 69' torna in cattedra Maignan, che ipnotizza Kean, che calcia sporco dopo essere scappato alle spalle di Thiaw. Sponda viola ci prova poi da fuori Mandragora, ma la mira non è delle migliori. Palladino inserisce poi Comuzzo e Folorunsho per Pongracic e Parisi. Al 74' Hernandez sfonda da centrocampo all'area, trovando come unico freno De Gea: nell'occasione Gimenez era solo in area e forse avrebbe meritato una chance. Il messicano poco dopo su lancio di Pulisic prima cincischia con il pallone e poi sbatte contro il muro De Gea: per lui un brutto tonfo sul fianco e la sostituzione appannaggio di Joao Felix, ma a entrare sono anche Chukwueze e Bondo per Pulisic e Fofana. All'83' succede di tutto: prima Kean di testa da zero metri manda in bocca a Maignan un preciso cross di Dodò e poi, sul ribaltamento di fronte, Hernandez galoppa fino alla meta, ma senza trovarla. Il portiere di casa si ritrova tra le mani un tiro-cross di Ndour, ma all'86' serve una paratona per disinnescare la botta da fuori di Kean alimentata da un precedente errore di Walker. Palladino lancia poi l'ex Adli per Mandragora e poco dopo, all'89', Dodò riporta avanti i suoi con una gran volée su assist ancora più bello di Fagioli: la festa viola dura pochissimo, perché tutto viene annullato per fuorigioco. I minuti di recupero sono 5, aperti dall'espulsione per proteste di Palladino: a chiuderli è invece una punizione scodellata un po' così da Joao Felix, prima del triplice fischio di Ayroldi.
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