Milan, l’esame più duro per sognare. Atalanta: missione sorpasso a Conte
Al Gewiss (20.45) big match e bivio per due. Fonseca chiede più gol a Leao e crede nella rimonta
"Non è mai un buon momento per affrontare l’Atalanta...". Non bleffa Paulo Fonseca, avversario peggiore non poteva esserci per il Milan che deve necessariamente cominciare a correre e scalare posizioni di classifica. Fra Champions (Slovan Bratislava), campionato (Empoli) e Coppa Italia (Sassuolo) i rossoneri hanno fatto la grande abbuffata: dodici reti segnate, tre vittorie e segnali di risveglio. Ma stasera l’asticella si alzerà (e parecchio) perché come diceva Guardiola "affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista" ma è certamente questa l’occasione giusta per anestetizzare i problemi e capire prospettive, ambizioni e valore reale della squadra che ha vissuto troppi alti e bassi nei primi cento giorni della nuova stagione. "Vincere con l’Atalanta darebbe fiducia per il futuro - ammette Fonseca -. Non però abbiamo bisogno di questa partita per avere la consapevolezza di quello che stiamo facendo. Il match è importante ma non è decisivo per me". Di certo portare a casa tre punti vorrebbe dire tornare a ridosso del gruppo di testa ed è l’unico pensiero che frulla nella mente del tecnico che ha parole al miele nei confronti del collega Gasperini: "E’ unico. Non si vedeva giocare una squadra a uomo come fa l’Atalanta da anni. Ma il calcio è ciclico e Gasperini è stato un pioniere nel riportare questo metodo ad alto livello. In Europa lo studiano tutti, Bayern e Stoccarda giocano ora allo stesso modo e sono sicuro abbiano preso da lui".
Fonseca però deve andare per la sua strada: "Non cambieremo il nostro modo di giocare, anche se qualche adattamento sarà necessario". Martedì sera l’allenatore ha messo in pratica un mezzo turnover, facendo riposare 6-7 titolari e incassando il passaggio ai quarti di finale dopo appena mezz’ora di gioco, ma stasera in campo andrà la squadra migliore, quella che ha battuto largamente l’Empoli, fermato la Juventus e vinto a Madrid. Con la coppia Gabbia-Thiaw centrali di retroguardia ("I miglioramenti difensivi ci danno fiducia"), Musah esterno destro e Pulisic accentrato. E’ il Milan dell’equilibrio ma pure quello della concretezza, con Fofana e Reijnders in mediana e Morata punta. Certo, al Gewiss Stadium i rossoneri troveranno una squadra in forma e capace di mettere chiunque spalle al muro (Napoli capolista compreso), ma negli ultimi anni Leao e soci ci hanno abituati a prestazioni di spessore soprattutto quando il coefficiente di difficoltà aumentava. Il successo nel derby di quest’anno e il blitz al Bernabeu sono gli esempi più clamorosi, anche se la traiettoria del rendimento del Milan dipende anche dalle prestazioni dei singoli. Sicuramente la cura Fonseca ha fatto bene al portoghese che non solo ha cambiato atteggiamento ma pure la posizione nell’attaccare la porta (oltre al fatto che è sensibilmente migliorata la sua condizione fisica). "Ma ci sono ancora margini di miglioramento - avverte il tecnico -. Ha realizzato 5 gol, deve puntare a farne almeno 20".
Le probabili formazioni.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri; Pasalic, De Ketelaere; Lookman. All. Gritti (Gasperini squalificato).
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Thiaw, Theo Hernandez; Musah, Pulisic, Leao, Morata. All. Fonseca.
Arbitro: La Penna di Roma
Tv: Dazn e Sky ore 20.45.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su