Milan, rimonta senza luce. Sollievo Pulisic-Reijnders e Conceição resta a galla
Il Como sorprende subito i rossoneri con Da Cunha, arrivano i fischi di San Siro. Poi il ribaltone, ma restano i dubbi. Rosso a Dele Alli: Walker prova a ’graziarlo’. .

Christian Pulisic, Tijjani Reijnders Rafael Leão festeggiano il. sofferto successo del Milan arrivato nel secondo tempo
Da Riad al Sinigaglia, passando dal Parma e dal Via del Mare, per finire, al momento, con il Como. È, ancora una volta, il Milan delle rimonte. Non è, ancora una volta, il vero Diavolo. Che, a questo punto, potrebbe non esserlo mai. Equilibrio, zero. Qualità, a sprazzi. Soprattutto quel carattere da ultima spiaggia. Montagne russe quindi, sissignore e tutt’ora: alla faccia delle due settimane di lavoro "pulite" che Conceição tanto aspettava. Ne avrà altre perché, ben inteso, i tre punti di Lecce sono stati bissati contro i lariani che avevano accarezzato un altro scalpo eccellente dopo quelli recenti di Napoli e Fiorentina.
Tre punti che rosicchiano la distanza nei confronti dell’Europa, in attesa degli scontri diretti di oggi (Bologna-Lazio e Fiorentina-Juventus). Tre punti tutt’altro di stabilità. Lo sa bene Fabregas che ha masticato amaro: "Abbiamo chiuso il primo tempo in vantaggio e meritato per tutta la partita. Due momenti di magia hanno determinato una gara che resta incredibile. Ho vinto tanto da calciatore, da allenatore sono un perdente se ho perso anche questa volta, ma va bene così, si gode a vedere come giocano i miei, anche qui a San Siro". Lo scambio Diao-Nico Paz si era chiuso con la rasoiata di Da Cunha. Vantaggio e quasi bis, sempre di Da Cunha: "Regolare", per Fabregas. Non per chi decide. Il Milan era partito scialacquando con Theo Hernandez - bocciato e non rientrato nella ripresa - e soprattutto Musah. Soffrendo il possesso comasco condito da variegati inserimenti (21 falli rossoneri). Puntando sul contropiede e, appunto, sprecando.
All’intervallo la solita rivoluzione, ampliata con l’ingresso di Joao Felix. A far saltare il banco, però, ancora i soliti noti: Pulisic in versione centravanti imbeccato da un Reijnders "bravissimo ovunque", Conceição dixit. Poi lo stesso olandese, a mettere l’accento sul fraseggio diagonale Joao Felix-Abraham. Tredici reti stagionali per l’ex Az Alkmaar che aveva anche scheggiato la traversa. Dopo schegge di Como, ma il carattere rossonero ha fatto ciò che si doveva. Al resto ha pensato Dele Alli, rientrato in campo dopo oltre due anni e uscito dopo dieci minuti per un’entrata da dietro su Loftus-Cheek per la quale anche Walker aveva chiesto la grazia essendo stato suo compagno al Tottenham e conoscendo le sue difficoltà psicologiche.
"Vittoria meritata, nella ripresa abbiamo fatto ciò che avevamo preparato", le parole di Conceiçao. Già sentite: un ritorno al passato, alle sue origini sulla panchina del Diavolo. Il futuro, è tutta un’altra storia.
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