Milan, scelte obbligate. Tra alti e (troppi) bassi. Pulisic è una certezza

Il derby di domani per riallacciare il filo con la Supercoppa, ancora fresca eppure già così lontana. E per staccarsi...

di LUCA MIGNANI
1 febbraio 2025
Christian Pulisic (26 anni) in azione durante la finale con l’Inter di Supercoppa vinta dai rossoneri Lo statunitense ha già segnato due gol nei derby

Christian Pulisic (26 anni) in azione durante la finale con l’Inter di Supercoppa vinta dai rossoneri Lo statunitense ha già segnato due gol nei derby

Il derby di domani per riallacciare il filo con la Supercoppa, ancora fresca eppure già così lontana. E per staccarsi definitivamente dalla serata da incubo di Zagabria. Non si può più sbagliare: non una frase a effetto, ma un dato di fatto e ambientale. I numeri dicono -5 dal quarto posto, con una partita in meno e un febbraio di fuoco: il derby, Roma in Coppa Italia mercoledì a San Siro alle 21, poi Empoli, l’andata a Rotterdam col Feyenoord, il Verona. E ancora Torino, ritorno di Champions, recupero a Bologna (mercoledì 26 alle 18.45, in caso di mancata qualificazione il giorno dopo alle 20.45).

Tutto sul tavolo, "tutto ancora in mano", per citare Conceiçao che in questi giorni ha tenuto a rapporto la squadra, dopo quel "ci vuole orgoglio, amor proprio, altrimenti, così, è difficile. E possono anche venire i dieci migliori allenatori al mondo". Linea dura che ha inevitabilmente cambiato gli equilibri di un gruppo tenuto a rapporto anche dalla dirigenza al completo: da Zlatan Ibrahimovic a Geoffrey Moncada passando per Giorgio Furlani. Chiamata alle armi insomma, ancora una volta, esplicitata dalle parole del vice presidente onorario Franco Baresi: "Dobbiamo ricompattarci. Nelle situazioni difficili tutti devono farsi un esame di coscienza, per poi rimettersi in gioco. Possiamo farlo, mostrando il carattere e la personalità che abbiamo. Dobbiamo arrivare pronti a una partita che ci può far fare il salto per riprendere il cammino".

E ancora: "Abbiamo l’esperienza della Supercoppa e dobbiamo tenere bene a mente che queste partite si giocano fino in fondo. Loro saranno arrabbiati". Lo è ancora la tifoseria rossonera. La Curva non ha seguito la squadra in Croazia e contesta ininterrottamente la società dalla partita delle 125 candeline, pareggiata contro il Genoa, datata 15 dicembre. Nell’ultima uscita a San Siro, contro il Parma, il carico: niente cori per un’ora abbondante di gioco, silenzio interrotto dall’ormai classico "Cardinale, devi vendere, vattene".

Inghippi non da poco anche sul campo. Mancherà lo squalificato Fofana, l’infortunato Emerson Royal (ora fuori dalla lista Serie A), il lungodegente Florenzi, ma non solo: ieri Gabbia (problema al polpaccio in seguito a una contusione rimediata mercoledì), Loftus-Cheek e Thiaw non si sono allenati in gruppo. Ci sarebbe una speranza di portare almeno il difensore centale tedesco in panchina. Walker debutterà a destra, per il resto le scelte sono quasi obbligate. Due, le variabili: Chukwueze e Jimenez. Di fatto, Conceiçao, in avanti dovrà aggrapparsi ai soliti noti. Leao che ha dato qualche segno di vivacità nella ripresa (da punta centrale) contro la Dinamo dopo la bocciatura all’intervallo con il Parma. E soprattutto Pulisic, ritrovato fisicamente e che in Champions ha messo a segno il suo dodicesimo gol stagionale.

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