Milan, serve sempre la rimonta. Conceiçao riparte da San Siro. Esame Cagliari dopo il trionfo
La magia della Supercoppa è alle spalle, il nuovo tecnico chiamato alla grande risalita in campionato. Molto dipenderà da Leao: "Deve correre". Mercato: Rashford resta il primo obiettivo, ipotesi prestito.

Marcus Rashford, 27 anni, attaccante inglese dello United: piace a tante big
La Supercoppa è già finita nell’album dei ricordi. Sigaro e balletto compresi. Sergio Conceiçao ha tutta l’aria, ma soprattutto la sostanza, dell’hombre vertical, etichetta appiccicatagli sulla schiena già in passato, figurarsi adesso che in una settimana si è pronti-via messo sulla scrivania un titolo, battendo in rimonta Juventus e Inter. Ma la rimonta è appena iniziata per il portoghese. Che ha capito alla svelta l’antifona. E chiarisce: "La Supercoppa ci ha fatto godere, ma la pancia piena qui non va bene. Questo club ha vinto 19 scudetti e 7 Champions, per esempio. E oggi il primo posto in campionato è distante 17 punti: dobbiamo almeno entrare nelle prime quattro".
Niente fronzoli, dritto per dritto, sul fil rouge di un cambiamento che tocca anche la rifinitura, fatta a San Siro e non a Milanello, sotto gli occhi di Zlatan Ibrahimovic. Forse, per respirarne a fondo la storia, prima della sfida di questa sera alle 20.45 contro il Cagliari. All’andata era stata una trappola: pari, dopo aver espugnato il Bernabeu. "Questione di atteggiamento. Il difficile non è tanto arrivare in alto, ma restarci". Dunque, pedalare. Messaggio anche e soprattutto per quel Leao che può diventare il numero uno al mondo (Conceiçao dixit), "ma deve correre, al di là della posizione in campo".
Centrocampo a tre ("la squadra si sente più sicura") orfano di Loftus-Cheek: verrà rivalutato tra una settimana per il riacutizzarsi del problema ai flessori della coscia destra. Ballottaggi altrove, però: Tomori-Gabbia e Abraham-Morata. Conceiçao, per il resto, prosegue sulla linea ’zero coccole’: "Qui quando alzi la mano corrono in tre per sentire cosa ti serve, ma magari stavi solo salutando... A me serve solo una cameretta e il lavoro". Catenaccio sul mercato, di conseguenza. Anche se la società è decisamente al lavoro. L’uscita di Okafor (prestito oneroso al Lipsia attorno al milione, con diritto di riscatto tra 25 e 28 in base ai bonus), libera uno slot: nel mirino c’è sempre Rashford (13 milioni di ingaggio, si ragiona sul prestito) che il Manchester United ha offerto anche a Borussia Dortmund, Barcellona e Juventus.
A proposito dei bianconeri, il Diavolo resta in concorrenza anche per Kolo Muani del Psg. Senza dimenticare la pista Lucca dell’Udinese. Intanto, si dialoga con la Roma per il doppio prestito Abraham-Saelemaekers, con i giallorossi che vorrebbero chiudere la questione già in questo mese senza arrivare a giugno. A centrocampo, restando in tema mercato estivo, il grande obiettivo resta Ricci del Torino: passi avanti, in questo senso. Nel mentre, serve un vice Fofana: Bondo (22 anni, Monza) e Belahyane (20 anni, Verona) sono due tra i profili monitorati da tempo. Si vedrà.
Intanto, il Cagliari. Conceiçao esordirà a San Siro con la Supercoppa, un titolo che profuma di magia: "Ma non sono un mago e non ho formule. So bene che contano solo i risultati e ho sempre le valigie pronte. Non sarò emozionato, qui ho giocato nel 1996 col Porto e ho vinto 3-2... Ma ora è tutto diverso. E bisogna stare concentrati, l’ho detto ai giocatori. Questo non è un hobby, è un lavoro". Tant’è: dopo la Supercoppa, è tempo di rimontare anche in campionato.
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