Milan, si avvicina l’ora della resa dei conti. Pioli ha la via d’uscita: lo vuole il Napoli

Moncada, Furlani e Ibrahimovic devono decidere il futuro dell’allenatore: una ipotesi che Maldini aveva già considerato

di GIULIO MOLA -
20 aprile 2024
Milan, si avvicina l’ora della resa dei conti. Pioli ha la via d’uscita: lo vuole il Napoli

Milan, si avvicina l’ora della resa dei conti. Pioli ha la via d’uscita: lo vuole il Napoli

Ora che è sfumato l’ultimo obiettivo stagionale in termini di trofei cosa succede al Milan? L’eliminazione ai quarti di finale di Europa League contro la Roma è una ferita che brucia forte, anche perché la squadra è uscita dalla manifestazione sbagliando due partite senza alcun tipo di attenuante. Il “day after“ dei rossoneri passa in un fragoroso silenzio dopo la delusione accumulata all’Olimpico davanti a 4.500 fedelissimi scontenti e arrabbiati. Nella mente di tutti i tifosi restano altri novanta minuti e oltre insipidi. Da parte di tutti.

Dopo il ko di San Siro ci si aspettava una reazione, sussulti di rabbia, di nervi, di determinazione. Poco o nulla si è visto. La Roma è stata squadra per 180’, il Milan una controfigura opaca di quel gruppo che aveva incantato nel mese di marzo con un filotto importante di successi. Contro i giallorossi ci si ferma alla traversa di Giroud nella gara d’andata e al legno di Loftus al ritorno. E anche se i rossoneri (a Roma con tre centravanti in campo nella ripresa) hanno calciato "40 volte in porta", come ha ricordato Pioli, il bottino è stato di un solo gol.

Il Milan si è sciolto come neve al sole nel momento cruciale della stagione, steccando già due volte negli “undici giorni“ più importanti, piegandosi ai suoi limiti (quanta confusione a centrocampo nelle scelte dell’allenatore, per esempio l’inversione di ruoli di Calabria e Musah) ed esaltando gli avversari con le crepe difensive. Lunedì sera nel derby che può valere lo scudetto per l’Inter si possono salvare orgoglio e dignità evitando l’ultimo smacco, ma non cancellare le amarezze di un’annata diventata incolore e deludente col passare delle settimane.

Dopo la stracittadina e la successiva sfida in casa della Juventus si dovrà però voltare pagina. In maniera lucida, concreta e decisa. Senza sconti, per nessuno. Le teorie e l’algoritmo di Moneyball saranno buone per il baseball, ma nel calcio ci vuole altro. Forse non aveva tutti i torti Paolo Maldini un anno fa quando, prima di essere cacciato, invocava investimenti importanti per restare ai vertici, arrivando anche a mettere in discussione la panchina di Pioli. Che però sarebbe ingiusto indicare come unico responsabile della stagione avara di soddisfazioni.

La palla passerà tra i piedi del triumvirato Moncada, Ibrahimovic e Furlani, d’intesa con l’azionista di maggioranza Gerry Cardinale. Prima di affrontare l’argomento “rinforzi“ (servono 3-4 giocatori funzionali) si dovrà prendere una decisione sull’allenatore: Pioli contro la Roma ha toccato quota 233 panchine in rossonero, a caldo si è limitato a dire "Portate pazienza fino alla fine, poi tireremo le somme e affronteremo il discorso".

La sensazione però è che sia a fine ciclo, ed il nome del tecnico emiliano andrebbe nel frullatore del totoallenatori, con il Napoli pronto ad intercettarlo viste le titubanze di Antonio Conte. Proprio l’ex tecnico di Juventus e Inter resta il sogno dei tifosi milanisti, un po’ meno di RedBird considerata la filosofia aziendale e il contenimento dei costi. Che qualcuno si stia muovendo per avvicinare le parti è vero, ma di fronte all’eventuale richiesta dell’allenatore più esigente di prendere uno come Lukaku in attacco, cosa potrebbe rispondere Casa Milan? Lopetegui è un’opzione concreta, Thiago Motta un obiettivo che sembra ormai superato, Italiano una ipotesi al momento defilata, mentre il ritorno di Max Allegri pare più una suggestione che un desiderio.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su