Milan, si segna poco. Attacco sotto accusa. Gimenez si è arenato

Da Morata e Okafor, ceduti a gennaio, ai “Fab Four“, formula ancora lontana dall’essere rock’n’roll, gli inghippi offensivi...

di LUCA MIGNANI
14 marzo 2025
Santiago Tomás Giménez, 23 anni è arrivato al Milan nella sessione invernale del calciomercato Due i gol finora con la maglia rossonera

Santiago Tomás Giménez, 23 anni è arrivato al Milan nella sessione invernale del calciomercato Due i gol finora con la maglia rossonera

Da Morata e Okafor, ceduti a gennaio, ai “Fab Four“, formula ancora lontana dall’essere rock’n’roll, gli inghippi offensivi del Milan (paradossalmente) non cambiano. Paradossalmente, perché sul banco degli imputati, di recente, ci è finita soprattutto la retroguardia: 8 gol incassati nelle ultime 4 gare di campionato, media impietosa di 2 a partita. Difesa da settimo posto, ma attacco da nona posizione, ossia proprio quella occupata al momento i rossoneri. Questione di numeri che per ora sorridono, eufemismo, più a Fonseca che a Conceiçao. In tutto: media punti (1,58-1,54), media gol incassati (1,0-1,36) e soprattutto media reti realizzate (1,52-1,45). Soprattutto, considerando che a gennaio sono arrivati Gimenez e Joao Felix.

Di fatto, il Diavolo viaggia a una velocità di crociera di un gol e mezzo a partita. Inter e Atalanta a 2,25. Segnano di più anche Lazio, Napoli, Juventus, Bologna, Roma e Fiorentina. Con l’ulteriore beffa data da altri dati: il Milan è terzo per numero di conclusioni nello specchio e addirittura secondo nei tiri totali. I conti, insomma, non tornano. Anche perché a segnare di più, fin qui, non sono stati certo attaccanti veri e propri: a quota 8 ci sono infatti sia Reijnders che Pulisic. Leao è arrivato a 6 centri in campionato, ma è anche tra i giocatori che concludono di più in tutta la Serie A. Conceiçao si sta arrovellando sul sistema di gioco migliore per garantire equilibrio: ha ipotizzato una difesa a 3, schierato varianti di 4-4-2 e 4-2-3-1, puntato sul 4-1-4-1 a Riad con la Juventus come a Lecce. E inserito a tratti, come il predecessore, praticamente chiunque: da Chukwueze a Sottil, passando per l’avanzare il raggio d’azione di Reijnders, Musah e Jimenez, fino ad Abraham, Jovic, Camarda.

I nodi al pettine, in precedenza, sembravano far rima con il centravanti non centravanti Morata. Ne è arrivato uno puro: Gimenez. Curriculum da 26 gol l’anno scorso al Feyenoord, 23 nella stagione precedente, 16 in quella attuale sempre con gli olandesi, prima di arrivare al Milan dove ne ha segnati pronti-via 3. L’ultimo, però, praticamente un mese fa. Al via del Mare l’emblema del momentaccio del messicano: 5 conclusioni, 3 in porta, nessun gol e 11 palle perse. Dopo le scintille all’arrivo (anche un assist all’esordio in Coppa Italia), un rodaggio prolungato. El Bebote si sbraccia molto, ma di palloni in profondità ne arrivano generalmente pochi. Così tocca rincorrere. Fuori dal campo un direttore sportivo, fors’anche un altro ingresso in dirigenza, un nuovo allenatore. In campo, l’Europa: si riparte domani, a San Siro alle 18, contro il Como. Molto passerà da un attacco al momento da nono posto, rivoluzionato a gennaio, con un attaccante che fin qui ha sempre timbrato. E (quasi) tutto è sulle spalle di Conceiçao.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su