Milan, sprechi d’Europa. A Dortmund un altro pari. Pioli ora deve inseguire

Il Diavolo sbaglia tanto e non va oltre lo 0-0, il gol diventa un problema. Rossoneri al terzo posto nel girone, incredibile crollo del Psg a Newcastle.

di ILARIA CHECCHI -
5 ottobre 2023
A Dortmund un altro pari. Pioli ora deve inseguire

A Dortmund un altro pari. Pioli ora deve inseguire

Il Diavolo non è riuscito a infrangere il "Muro Giallo" alzato dagli ottantamila del Signal Iduna Park restando fermo su un pareggio a reti inviolate in casa di un Borussia Dortmund ordinato e aggressivo quanto basta per annichilire le velleità rossonere. Lo 0-0 con il Newcastle, dunque, è stato bissato anche in terra teutonica e la clamorosa vittoria di ieri degli inglesi per 4-1 contro il Psg complica non poco il cammino europeo del Milan.

Nel primo tempo, ricco di capovolgimenti di fronte, i padroni di casa hanno tenuto in mano le redini del gioco concedendo però al Milan un paio di nitide occasioni da gol sprecate malamente da Pobega in apertura di match, e da Giroud prima dell’intervallo: con Malen pericolo numero uno tra i tedeschi (Maignan si è dovuto sporcare i guantoni anche sulle conclusioni di Fullkrug e Bensebaini ma è stato capitan Calabria a patire oltremodo il classe ‘99), il contraltare avversario ha visto un Leao generoso nel mettere nelle migliori condizioni Giroud, e un francese asettico. La strategia pioliana ha premiato Reijnders nel ruolo di play davanti alla difesa ma l’olandese, marcato stretto da Reus, non ha saputo fornire il solito apporto qualitativo a cui ha abituato finora, mentre il grande ex di serata Pulisic (quattro anni vissuti in giallonero dallo statunitense) ha forse accusato troppo il ritorno a Dortmund per poter avere la meglio su Hummels e soci, sprecando una chiara chance gol in apertura di ripresa. Un Marciniak dal cartellino facile e un Borussia in pressing costante hanno portato, quindi, il tecnico a raddrizzare il tiro nella seconda frazione di gara, inserendo Adli al posto di Pobega e spostando Reijnders nel ruolo di mezz’ala, trovando maggiore aggressività a centrocampo: il muro tedesco, però, ha continuato a reggere e gli inserimenti di Florenzi, Okafor e Chukwueze hanno cercato di riscrivere il copione senza riuscirci.

Maignan ha eseguito il compito diligentemente mentre l’ex Salisburgo non ha trovato palloni giocabili per lasciare la firma: le chances avute da Theo Hernandez (colpo di testa in tuffo), dal nigeriano e da Reijnders, sempre con lo zampino di Leao, hanno aumentato i rimpianti di un Diavolo che nel recupero ha anche reclamato per un mancato rigore concesso per fallo su Florenzi. Ora la corsa Champions si fa in salita ma è sui dettagli, come aveva chiesto Pioli alla vigilia, che si deve lavorare per fare la differenza.

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