Milan, un guaio per Pioli. La difesa si scopre fragile

I numeri della retroguardia preoccupano: 25 gol subiti in 22 gare di campionato. Il motivo: la squadra cala di lucidità quando il risultato sembra al sicuro .

di ILARIA CHECCHI -
29 gennaio 2024
Milan, un guaio per Pioli. La difesa si scopre fragile

Milan, un guaio per Pioli. La difesa si scopre fragile

Il primo pareggio casalingo del campionato rossonero, arrivato dopo 8 mesi, ha portato con sé non solo amarezza e delusione per i due calci di rigore falliti da Giroud e Theo Hernandez (l’ultima squadra a sbagliare due volte dal dischetto nello stesso match era stata il Carpi a maggio 2016 contro la Lazio) e per il calo di concentrazione fatale in occasione del penalty conquistato dal Bologna che è valso il 2-2 finale. Ma ha anche messo in risalto i difetti di una difesa che sabato sera si è dimostrata troppo fragile in determinati frangenti, avvalorando i numeri di una stagione che devono far riflettere: 25 gol incassati in 22 partite di campionato (più di un gol a match di media) rappresentano una mole che rimbomba come un’eco scomoda (e se si guarda anche alla Champions e alla Coppa Italia diventa una sinfonia di 36 reti subite in 32 incontri stagionali) e le assenze prolungate di giocatori chiave come Tomori, Thiaw e Kalulu sono solo una giustificazione parziale. Se si guarda al glorioso anno del diciannovesimo scudetto vinto dal Diavolo, poi, la differenza è abissale, con il muro rossonero capace di mettere a referto solo 31 reti al passivo in tutto il campionato (2 nelle ultime 11 partite).

Tocca ora a Stefano Pioli, dunque, analizzare nel dettaglio la distribuzione temporale dei gol incassati, partendo da un’oscillazione che cattura l’attenzione: 8 gol piovuti nel primo tempo a fronte di ben 17 reti avversarie arrivate nelle seconde frazioni di match, con 13 centri subiti da una situazione di vantaggio. La sensazione che è emerge, dunque, è che la squadra cali di attenzione e lucidità quando sembra che il peggio sia passato e che il risultato sia al sicuro. Lo stesso copione è avvenuto contro i rossoblù, con il calcio di rigore ingenuamente concesso da Terracciano a una manciata di secondi dal triplice fischio che ha vanificato la prima doppietta di Loftus-Cheek e ha offuscato la capacità del collettivo di non accusare mentalmente il gol di Zirkzee e i due penalty falliti. "Questo ci deve insegnare che non si può abbassare l’attenzione in fase difensiva come abbiamo fatto nell’ultima azione che ha portato al rigore per il Bologna. Dovrò lavorare bene con i giocatori, ho paura che subiscano questo risultato non troppo positivo", il lecito timore esternato dal tecnico sul contraccolpo psicologico che potrebbe accusare il gruppo, come già avvenne l’anno scorso a San Siro con il pari incassato in rimonta dalla Roma che sancì l’inizio di una vera crisi per il Milan.

L’ad Furlani, nel prepartita di sabato, ha dichiarato che il club non dovrà muoversi nelle prossime, e ultime, ore di calciomercato ma ad oggi, senza un vero rinforzo difensivo oltre a Gabbia, con un Kjaer in fase calante, un Terracciano che deve ancora entrare nei meccanismi di gioco e un’Europa League alle porte un nuovo elemento per la retroguardia potrebbe servire.

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