Nuovo Milan, missione partita. Lopetegui in pole per il dopo Pioli. Il Psg è pronto a tentare Leao. Su Bennacer soffiano venti d’Arabia

Il mister emiliano con le valigie a fine stagione, lo spagnolo è libero ma ci sono altri nomi: da Fonseca a Galtier. Rafa ha un contratto fino al 2028, ma l’idea di diventare l’erede di Mbappé potrebbe stuzzicare il portoghese.

di LUCA MIGNANI -
21 aprile 2024
Lopetegui in pole per il dopo Pioli. Il Psg è pronto a tentare Leao. Su Bennacer soffiano venti d’Arabia

Lopetegui in pole per il dopo Pioli. Il Psg è pronto a tentare Leao. Su Bennacer soffiano venti d’Arabia

È scattata l’operazione futuro. Nel giro di una settimana europea pur nata sotto i migliori auspici, figli di sette vittorie consecutive tra campionato e coppa, l’ago della bilancia è andato definitivamente in direzione pollice verso. Lontano il Pioli "on fire" che aveva riportato lo scudetto dopo undici anni. Tempo di #PioliOut. E tempo scaduto: separazione a fine stagione, nonostante la data sul contratto reciti 2025. Nemmeno una vittoria nel derby di domani sera cambierà gli scenari. Tanti profili (stranieri) per la successione: perché Antonio Conte scalda sì la piazza, ma non la dirigenza. Sia per filosofia che per economia. Mentre su Thiago Motta ora è in vantaggio la Juventus.

Dunque Julen Lopetegui in testa, al momento: lo spagnolo è libero, dopo aver lasciato prima dell’inizio della Premier il Wolverhampton. E dopo aver rifiutato, di recente, una proposta del Crystal Palace. Nel curriculum soprattutto la vittoria in Europa League sulla panchina del Siviglia, contro l’Inter di Conte. Ct della Spagna vincitrice (senza mai perdere) nel girone di qualificazione ai Mondiali 2018, ma sollevato poco prima dell’edizione russa causa accordi già presi col Real, nonostante un rinnovo firmato poco prima con le furie rosse. A Madrid, poi, solo pochi mesi: esonerato già a fine ottobre. Sul taccuino anche (tanti) altri candidati: dall’ex Roma Paulo Fonseca in lotta per un piazzamento Champions col Lille, a Christophe Galtier (Al-Duhail) che la Ligue 1 l’ha vinta con Nizza e Psg. Passando per Marcelo Gallardo (Al-Ittihad) profeta in patria col River Plate (campionato e Libertadores). E anche Mark van Bommel, primo in Belgio l’anno scorso con l’Anversa, ex compagno di Ibrahimovic nel Milan scudettato di Allegri. Proprio Ibra sarà decisivo nella scelta del futuro allenatore.

Ma la società ha anche altre gatte da pelare, a partire dai senatori che hanno "tradito" Pioli nell’euroderby contro la Roma. A partire dall’attacco: Leao e Giroud. Il francese, 37 anni, è in scadenza e ha già un accordo di massima con il Los Angeles, dove hanno chiuso la carriera anche Chiellini e Bale. Per il portoghese, tutt’altro paio di maniche: contratto fino al 2028 e clausola da 175 milioni, ma i quattrini del Psg potrebbero valergli l’investitura di erede di Mbappé. In via Aldo Rossi non si discute su qualità e giocate. Ma sulla leadership, sì. Capitolo Theo Hernandez e Maignan, poi: i due sono legati al Milan fino a giugno 2026, ma busseranno per un adeguamento economico. E il Bayern Monaco li avrebbe messi nel mirino per la staffetta con Neuer e Alphonso Davies. In estate, peraltro, saluteranno Jovic (in prestito dalla Fiorentina), Kjaer e Florenzi (in scadenza).

Bennacer, invece, ha altri tre anni di contratto con i rossoneri, ma potrebbe essere già tentato da un’esperienza in Arabia Saudita. Di certo, per Ibrahimovic, Moncada e Furlani, ci sarà una rosa da ridisegnare, riassettare. Se non da ricostruire, al di là della fine del quinquennio targato Pioli. Intanto, è rimasto il secondo posto da difendere. Prima nel derby con vista scudetto nerazzurro, stracittadina che Pioli ha perso cinque volte di fila nel 2023, tra Champions, campionato, Supercoppa e Coppa Italia. Poi sabato 27, alle 18, contro la Juventus. Dopo i giorni di fuoco, arrivano quelli dell’orgoglio.

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