Partita di Bologna rinviata, i rossoneri fanno ricorso al Tar
"Sono furioso. Siamo rispettosi della decisione di un’istituzione, ma questa decisione ci ha creato un danno: non abbiamo intenzione di...
"Sono furioso. Siamo rispettosi della decisione di un’istituzione, ma questa decisione ci ha creato un danno: non abbiamo intenzione di rimanere inerti". Paolo Scaroni dixit, in occasione dell’assemblea dei soci del 28 ottobre. E tanto è stato. Il Milan ha presentato ieri ricorso al Tar di Emilia Romagna e Bologna: sul tavolo l’annullamento e l’accertamento dell’illegittimità dell’ordinanza del sindaco, Matteo Lepore, che ha disposto la sospensione della partita tra rossoblu e rossoneri il 26 ottobre, a causa dell’alluvione che ha colpito la zona nei giorni precedenti. "Decisione iniqua, incoerente e priva delle opportune e fondamentali giustificazioni, tenuto conto che in quei giorni erano state organizzate altre manifestazioni sportive a porte chiuse", secondo il club milanese. E ancora: "Il provvedimento precludeva in assoluto lo svolgimento del match nella data programmata, escludendo ogni altra ipotesi: sia lo svolgimento a porte chiuse e persino lo spostamento in un altro stadio". Si tratta, per il Milan e per la Lega di Serie A che avrebbe presentato anch’essa ricorso, di "un pericoloso precedente". La società ha poi confermato l’intenzione di devolvere a Fondazione
Milan, per avviare iniziative benefiche a favore della comunità locale, eventuali cifre che venissero riconosciute e concesse a risarcimento dei danni "subiti e subendi".
l.m.
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