Pioli, destino appeso a Ibra. Milan: staff sotto esame. I tifosi vogliono il cambio. Col Sassuolo il test verità

Traballa la panchina del tecnico, il parere dello svedese può contare molto. Dirigenza e proprietà vogliono una soluzione per i tanti infortuni rossoneri. Poche al momento le alternative per un sostituto, e l’emiliano respira. .

di ILARIA CHECCHI -
24 dicembre 2023

Le ultime ore vissute tra via Aldo Rossi e il centro sportivo di Carnago sono state all’insegna delle riflessioni, dell’amarezza e delle voci che si sono inseguite circa un possibile esonero pre-natalizio di Stefano Pioli: la trasferta di Salerno, che ha partorito un pareggio in extremis firmato da Jovic, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso tra i tifosi rossoneri, ormai compatti nel chiedere la testa del tecnico emiliano, additato come primo responsabile di una squadra slegata, dove le individualità di spicco sembrano non garantire più uno standard accettabile, e della marea di infortuni (30 stagionali a colpire 21 giocatori sui 27 in rosa) che non sembra arrestarsi.

Sul banco degli imputati, insieme all’allenatore, anche il suo staff, con i preparatori atletici nell’occhio del ciclone per un lavoro fatto che, numeri alla mano, non ha funzionato: se prima della sfida all’Arechi l’intenzione della proprietà era quella di continuare con Pioli almeno fino a giugno, alla vigilia di Natale la situazione è cambiata e se l’allenatore parmigiano può sperare di mangiare il panettone, non è altrettanto sicuro di arrivare a gustarsi cotechino e lenticchie. Al momento la sua posizione non sarebbe in bilico, ma a regnare è il malcontento di dirigenza e proprietà, determinati a trovare una soluzione concreta ai tanti infortuni muscolari degli ultimi mesi. La sfida del 30 dicembre a San Siro contro il Sassuolo, dunque, sarà decisiva, anche se le prossime ore potrebbero già regalare aggiornamenti: l’insoddisfazione di Gerry Cardinale, espressa chiaramente nella lettera di Natale fatta recapitare prima della partita di Salerno, non è causata unicamente dall’operato di Pioli ma, più in generale, dalla situazione venutasi a creare, tra risultati scarsi e problemi muscolari che hanno dello straordinario, nell’accezione negativa del termine.

Ora la palla passa proprio al numero uno di RedBird che aspetterà di essere ragguagliato dall’ad Furlani, da Moncada, uomo chiave del mercato, e dal suo neo consulente Zlatan Ibrahimovic: la sensazione è che il parere dello svedese possa essere fondamentale nel far pendere la bilancia da una o l’altra parte, essendosi già fatto un’idea respirando l’aria di Milanello nei giorni scorsi, e la sua prima vera decisione da dirigente potrebbe riguardare proprio il futuro di Pioli.

Se davvero si arrivasse all’esonero, però, chi sarebbe il sostituto? Un traghettatore in attesa di un nome voluto e cercato (Palladino in primis) o una scelta interna (Abate e Ibra) ad oggi improbabile? Le alternative latitano e questo potrebbe giocare a favore dell’attuale mentore rossonero il cui futuro sulla panchina del Diavolo è sempre più legato alla sfida di fine anno con i neroverdi.

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