Pioli, una risposta capitale. Il Diavolo piega la Lazio. Okafor, colpo Champions

Rossoneri a -1 dalla Juve, il tecnico: "Gruppo compatto, tante sfide davanti". I biancocelesti a nervi tesi chiudono in 8: rosso a Pellegrini, Marusic e Guendouzi. .

di ILARIA CHECCHI -
2 marzo 2024
Il Diavolo piega la Lazio. Okafor, colpo Champions

Il Diavolo piega la Lazio. Okafor, colpo Champions

A volte per vincere non serve regalare una prestazione brillante ma basta il cuore: così ha fatto il Diavolo che ieri sera, sostenuto dagli oltre cinquemila supporters che hanno gremito il settore ospiti dell’Olimpico, ha battuto a due minuti dal novantesimo una Lazio ordnata e che avrebbe meritato sicuramente di più per la prova messa in campo, soprattutto dopo essere rimasta in 10 uomini per una mezz’ora di match (addirittura in 8 nel recupero). Chissà se sarà stato il discorso duro di Gerry Cardinale ad aver acceso l’orgoglio di un Milan che, nel primo tempo, è andato in apnea a causa della pressione dei padroni di casa, e il cui giro palla è stato lento e prevedibile, trovando solo prima dell’intervallo l’unico tiro in porta con Pulisic, mentre il colpo di testa di un solissimo Giroud è stato mal calibrato. Partenza turbo, invece, per la Lazio, vicina al gol in avvio con Vecino e il cui atteggiamento propositivo non ha concesso spazi in ripartenza ai rossoneri. Dopo aver presenziato all’evento del Financial Times insieme al numero uno di RedBird, ieri Ibrahimovic ha raggiunto Roma per seguire il match insieme a Moncada: lo sguardo serio dello svedese per la brutta prova del Diavolo nei primi 45’ è stato captato spesso, mentre Pioli non ha aggiustato il tiro affidandosi agli stessi uomini che una settimana fa avevano ben figurato contro la Dea, ritrovando Tomori, entrato nel finale di match insieme a Thiaw. Il film della ripresa è stato decisamente condizionato dall’espulsione di Pellegrini dopo una trattenuta su Pulisic, con il terzino che aveva chiesto di far uscire la palla dopo uno scontro di gioco tra Bennacer e Castellanos. Nella mezz’ora di superiorità numerica avuta dal Milan Sarri ha puntato su Immobile e Isaksen, mentre Pioli ha buttato nella mischia Okafor a posto di un Adli non eccelso, e proprio lo svizzero ha mancato di un centimetro l’appuntamento con il gol, seguito a ruota da Loftus-Cheek, su cui Provedel è stato miracoloso: se il Var ha annullato l’autogol di casa su imbucata di un Leao in offside, l’arrembaggio finale degli ospiti ha trovato il suo corsaro decisivo in Okafor, bravo a piegare i guantoni del portiere laziale. Le espulsioni di Marusic e Guendouzi (Di Bello ha perso il controllo del match) e una tensione evitabile hanno reso il finale esagitato.

Pioli può godersi una vittoria che vale tanto, dopo una vigilia così agitata. "Abbiamo grande concentrazione su quello che stiamo facendo, abbiamo ancora delle sfide prestigiose, poi le parole della proprietà non le ho mai commentate, ha il diritto di fare le proprie valutazioni. Questo è un grandissimo gruppo formato da vecchi e nuovi e si lavora bene insieme: c’è compattezza".

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