Piove sul Milan, Roma epica. Mancini-Dybala: è impresa. Pioli, destino segnato

I giallorossi per un’ora in dieci vincono anche all’Olimpico: semifinale col Bayer. Inutile il gol di Gabbia, super De Rossi resterà e Gianluca dedica il gol a Mattia Giani .

di GIULIO MOLA -
19 aprile 2024
Mancini-Dybala: è impresa. Pioli, destino segnato

Mancini-Dybala: è impresa. Pioli, destino segnato

Fine corsa europea per il Milan e probabile fine ciclo rossonero per Stefano Pioli. Nella notte della verità la stoica Roma disintegra (2-1) le velleità dei rivali in un Olimpico stracolmo d’entusiasmo, bissa il successo ottenuto a San Siro e conquista la semifinale di Europa League. Per Daniele De Rossi una giornata indimenticabile, cominciata con la conferma per la prossima stagione annunciata dai Friedkin e terminata con la festa sotto la Sud. Per il Milan un’eliminazione che fa male davanti ai 4500 fedelissimi: Pioli aveva chiesto ai suoi di giocare a calcio, cosa che non era accaduta all’andata, ma la squadra dopo il micidiale uno-due iniziale sotto la grandine si è svegliata tardi e nonostante la superiorità numerica per un’ora abbondante (espulsione di Celik) ha combinato poco. Se già la panchina del tecnico scricchiolava alla vigilia del match, ora il destino sembra segnato: neppure un successo nel derby di lunedì potrebbe evitare il divorzio a giugno, nonostante il contratto in scadenza nel 2025. Cardinale e Ibrahimovic già pensano al sostituto: Conte è un sogno, Lopetegui una possibilità. E pensare che fino a un mese più volte Pioli aveva incassato la fiducia dai vertici di Casa Milan.

La partita è stata la fotografia perfetta dell’ultimo mese dei rossoneri: friabili come grissini in difesa, pasticcioni a centrocampo, imprecisi in avanti. E pure sfortunati (traversa di Loftus-Cheek sull’1-0 per i giallorossi).

De Rossi confermava El Shaarawy a destra nel 4-4-2, con Bove al posto di Cristante. Pioli recuperava Tomori e inseriva Musah a destra in contrapposizione a Spinazzola. Ma l’approccio dei rossoneri è stato soft e in 21 minuti la spietata Roma chiudeva il discorso qualificazione: prima con la rete di Mancini all’11 (decisivo come all’andata e con toccante dedica a Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino morto pochi giorni fa, fratello del fidanzato della sorella) dopo traversa di Pellegrini e poi con lo splendido raddoppio di Dybala (21’) a chiudere la travolgente azione di Lukaku. Proprio il belga si faceva male e lasciava il posto ad Abraham. La “follia“ di Celik (espulso dopo fallaccio su Leao) rischiava di riaprire il match. De Rossi stravolgeva tutto, tirava fuori anche Dybala e passava al 4-4-1. Dentro prima Jovic e anche l’ispirato Chukwueze (4-1-3-2) nel disperato tentativo di tornare in partita. Giroud però si vedeva poco. Anzi era la Roma (enorme sacrificio tattico di El Shaarawy e Pellegrini) a sfiorare il 3-0 con Spinazzola e poi con Abraham. La rete di Gabbia nel finale su assist di Leao non addolciva la delusione.

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