Rifondazione in casa Milan. Pioli, il ciclo finisce qui. Ora decide Ibrahimovic

Cardinale è già ripartito, nel totoallenatori Lopetegui, Fonseca, Xavi e Conte. Sabato emergenza con la Juventus: due turni per Calabria, uno a Theo e Tomori.

di LUCA MIGNANI -
24 aprile 2024

Dai giorni di fuoco a quelli delle decisioni. Da San Siro a San Siro, in meno di due settimane il Milan è passato dall’illusoria ascesa figlia di sette vittorie consecutive, tra campionato e coppa, a tutt’altra quotidianità: doppio tonfo con la Roma e addio all’Europa. Poi il derby che passerà alla storia per la consegna, in casa propria, della seconda stella ai cugini. "Complimenti all’Inter, avremmo voluto essere noi. Siamo già al lavoro perché la prossima stagione sia di successi. Con Pioli siamo concentrati sul finire il campionato al secondo posto", le parole dell’ad Giorgio Furlani.

Già, Pioli: il primo passo. Ma davanti a un bivio che prevede solo due strade chiuse: esonero o separazione consensuale. Comunque: grazie e addio. Sulle note del canto del cigno, il tecnico tra Roma e Inter ha provato a sparigliare le carte. Inseguendo, senza raggiungerlo, un equilibrio che garantisse più solidità difensiva. E, nel contempo, rivoluzionando le soluzioni offensive, a caccia della mossa inattesa capace di far saltare il banco. Un 3-2-4-1 sull’onda del City di Guardiola all’Olimpico, nel derby uno schieramento quasi a specchio e ancora con la difesa a tre "per togliere all’Inter la parità numerica offensiva nel due contro due, difendere un po’ più bassi e ripartire". Di fatto, "per non concedere quello che è successo sul gol di Thuram", il commento dell’allenatore che, lunedì sera, non si è presentato in sala stampa e ha parlato solo a Dazn.

Titoli di coda già andati. E ciclo finito: "Onestamente non lo so. Inzaghi poco più di un anno fa sembrava non dico da buttare via, ma in difficoltà. Poi ha fatto quello che ha fatto. Io sto bene, lavoro bene, credo che la squadra abbia margini di miglioramento. Ma ora dobbiamo finire al meglio il campionato. Poi, a bocce ferme, le valutazioni". Cardinale con ogni probabilità le aveva già fatte anche prima del derby (che lo ha fatto arrabbiare). Ed è ripartito ieri mattina. La palla passa ora a Ibrahimovic e Moncada, oltre che a Furlani: alla voce allenatore del futuro, c’è una lista su cui lavorare da presentare alla proprietà. Piste estere: Conte scalda la piazza, ma non la società per questioni sia filosofiche che economiche. Secondo punto comune anche in ottica De Zerbi che, con il Brighton, ha una clausola rescissoria vicina ai 15 milioni. Thiago Motta in caso di addio al Bologna è più vicino alla Juventus. Tra i nomi anche quello di Sarri, ma si guarda soprattutto all’estero. In testa Lopetegui: contattato, libero dopo aver lasciato prima dell’inizio della stagione il Wolverhampton, lo spagnolo di recente ha rifiutato una proposta del Crystal Palace, ma ne ha un’altra dal West Ham. È tempo di stringere. Poi l’ex Roma Fonseca, in lotta per un piazzamento Champions con il Lille. E ancora Christophe Galtier, volato in Qatar (Al-Duhail) dopo aver vinto in patria con Psg e Nizza, oltre a Xavi, compagno di Ibra ai tempi del Barcellona e che lascerà la panchina catalana a fine stagione. E tra i tanti nomi spunta anche la suggestione van Bommel. L’operazione futuro, insomma, è già scattata in via Aldo Rossi. E non da ieri sera. Seppur con stima e gratitudine nei confronti di Pioli che, di fatto, ha riportato al Diavolo uno scudetto che mancava da undici anni. E la dimensione Champions nel 2021 a un Milan assente dal 2014. Arrivando fino alla semifinale l’anno scorso. Patatrac nell’euroderby con l’Inter, allora. Patatrac nell’euroderby con la Roma, ora. Patatrac nel derby di lunedì sera, sesto tonfo consecutivo. Tasselli decisivi di un puzzle andato all’aria.

Ma che va tenuto insieme: sabato, alle 18, c’è la Juventus, a -5 dai rossoneri. Con una difesa da reinventare viste le squalifiche di Calabria (due giornate), Theo Hernandez e Tomori (una). Kjaer è in dubbio, rientra comunque Thiaw di fianco a Gabbia. In corsia ci sono Florenzi, Terracciano o magari la mossa Musah. "Concentrati sul campionato", la linea di Pioli e Furlani. Il futuro dice, al momento, opzione Napoli per l’allenatore e vaglio della candidatura di Lopetegui in primis per l’ad. Il presente, battere la Juventus per rialzare la testa e non farla piombare a due punti di distanza.

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