Theo-Milan, prove di addio. Resta lo stallo sul rinnovo. Così la cessione è vicina. Parte la caccia al sostituto
Aria pesante tra club e giocatore, Chelsea e Manchester United alla finestra. I rossoneri puntano su Jimenez e valutano le ipotesi De Cuyper e Mitchell. Due giorni fa pranzo con Maldini a Milano: fu l’ex dirigente ad acquistarlo.

Aria pesante tra club e giocatore, Chelsea e Manchester United alla finestra. I rossoneri puntano su Jimenez e valutano le ipotesi De Cuyper e Mitchell. Due giorni fa pranzo con Maldini a Milano: fu l’ex dirigente ad acquistarlo.
Adesso. O, molto più probabilmente, mai più. Theo Hernandez, il Milan, il (non) rinnovo: storia di un amore che ha tutta l’aria di essere alle ultime delicatissime tappe. Sul campo, Fonseca ha sempre e comunque puntato sul giocatore, arrivato tra gli ultimi dagli Europei e “panchinato“ solo due volte nelle prime tre giornate di campionato (col celebre caso cooling break), prima dell’unica altra esclusione, punitiva, contro il Genoa nel giorno delle 125 candeline del club. Idem Conceiçao: sempre titolare in ogni competizione, un solo cambio (insieme a Leao) all’intervallo con il Parma. Una multa dopo l’espulsione contro il Feyenoord, ma anche una precisazione: "Non mi interessa che abbia i capelli neri, bianchi, gialli. È un patrimonio del club". Erano rosa, in occasione dell’andata a Rotterdam. E il giocatore aveva lanciato un messaggio sui social con una canzoncina che recitava: "Parlate di me, la vostra è solo invidia, fan...o a chi mi odia, è diventato come un cliché, ma punto sempre in alto, del resto me ne f...o". Uno, tra una serie di atteggiamenti (e rendimenti) che non sono piaciuti in società da parte del 27enne che, anche quest’anno, è stato capitano (l’ultima, senza Maignan, a Lecce).
L’elefante nella stanza è il contratto, in scadenza a giugno 2026. Il giocatore ha sempre fatto filtrare di voler rinnovare, tramite l’agente Manuel Garcia Quilon: pubblicamente, sia in ottobre ("non parlo col Milan da mesi, l’ultima volta mi avevano chiesto se Theo voleva rimanere, avevo risposto di sì"), sia in dicembre in via Aldo Rossi ("rinnovare è sempre stata l’intenzione del giocatore"). E tramite i fatti, rifiutando l’offerta del Como a gennaio. Il Milan aveva invece accettato la cifra vicina ai 50 milioni proposta dai lariani che il francese incrocerà di nuovo sabato, a San Siro alle 18. Tutt’altra quotazione (quasi a due zeri) girava quest’estate quando il Bayern Monaco era sulle tracce del potenziale sostituto di Alphonso Davies. Ibrahimovic, parlando dei gioielli rossoneri, ha sempre detto: "Tutto sotto controllo, tutti contenti". Moncada, invece, di recente: "Non possiamo permetterci di perdere giocatori a zero". Negli ultimi tempi, dopo il vago ottimismo trapelato su un accordo attorno ai 5 milioni più bonus (il calciatore ne percepisce uno in meno), l’aria è ferma. E pesante. Gli estimatori non mancano, ad esempio in Premier (Chelsea, Manchester United). Senza un accordo che amplierebbe quanto meno il futuro (tutt’altro che remoto) margine sul mercato, quest’estate sarà necessario “piazzare“ l’esterno.
Che nel frattempo ha riabbracciato Paolo Maldini, lunedì a Milano in zona Garibaldi. Caffè e chiacchiere con l’idolo che ha superato per numero di reti in Serie A (29, ora 30) con il Milan. Maldini lo aveva elogiato così: "Ci ho messo 25 anni, a te ne sono bastati 5. Sei speciale!". E gli aveva regalato una maglia col numero 3 e la scritta "Al mio degno erede, ti voglio bene". L’ex dirigente rossonero non ha mai nascosto la massima stima ("quello che fa lui non lo fa nessun altro") per il giocatore che aveva preso nel 2019. Da allora, 251 gare, 33 reti, 44 assist. Ma anche altri numeri: negli ultimi sei anni, il più espulso in Italia (6) e il secondo in Europa. Maldini idolo di Theo, Theo idolo di Jimenez: staffetta simbolica. E la caccia a un vero e proprio terzino sinistro è aperta da tempo: De Cuyper (Bruges) e Mitchell (Crystal Palace) gli ultimi nomi. Resta qualche mese, un nuovo ds, un nuovo allenatore all’orizzonte, per provare a riaprire la questione. Ma a meno di svolte, la strada sembra tracciata: come con Maldini, addio.
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