Tonali da bandiera ad affare: va al Newcastle

di Mattia Todisco

Sandro Tonali è ormai lanciato verso la Premier League. Il Newcastle, che non ha la storia o la bacheca delle due squadre di Manchester o del Liverpool, ha però i soldi arabi da poter spendere. Il fondo Pif, che voleva acquistare l’Inter e ha virato verso i Magpies definendo le strutture della Serie A "un disastro" (parole dell’amministratore delegato Amanda Staveley) evidentemente ritiene molto più interessanti i giocatori che il campionato italiano lo popolano. Per questo hanno messo sul piatto 70 milioni più bonus per il cartellino di Tonali e ne verseranno 8 di base fissa al ragazzo. Dopo visite e firma, arriverà l’ufficialità. Il Milan avrà così e casse piene per potersi lanciare sui primi obiettivi messi nel mirino. Davide Frattesi a centrocampo (ma non è escluso che si viri su Milinkovic-Savic se l’azzurro aspetterà l’Inter), Marcus Thuram in attacco senza pagare il cartellino e versando 5 milioni a stagione per un quinquennale. Ieri tra l’altro il francese ha detto no al Psg avvicinandosi ulteriormente al Diavolo. Si proverà a prendere anche il diciottenne Arda Guler, talento del Fenerbahce con una clausola rescissoria da 17,5 milioni che è esploso di recente e per questo potrebbe diventare una preda più complicata da strappare, vista la concorrenza. Nelle scorse ore la dirigenza rossonera ha chiesto informazioni anche all’entourage di Lukaku, ricevendo una risposta negativa. Il belga vuole l’Inter, ha rifiutato la proposta da 100 milioni in tre anni arrivata dall’Al Nassr, ma ora i nerazzurri dovranno trovare un accordo con il Chelsea per l’attaccante. I londinesi non sembrano disposti a prolungare il prestito di un altro anno, sicuramente non con due mesi e più di finestra trasferimenti aperta. Sempre con l’Al Nassr, l’Inter ha in piedi una trattativa per Brozovic, i sauditi hanno offerto 15 milioni l’anno al giocatore per tre stagioni e 18 all’Inter per il cartellino. La richiesta è di 25, se si arriverà a tale cifra l’ok sarà una conseguenza. Dzeko è invece già un ex: è passato al Fenerbahce firmando un biennale. Si concentra sulla mediana la Juventus. I bianconeri sperano ancora di poter trattenere Rabiot, in scadenza al 30 giugno, sono sempre in corsa per Milinkovic-Savic, ma soprattutto hanno trovato un accordo di massima con Thomas Partey, classe ‘93 dell’Arsenal. Sul giocatore hanno però allungato gli occhi anche i club della Pro Saudi League, disponibili ad arrivare a 40 milioni di euro. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare un nuovo acquisto in dirigenza, Cristiano Giuntoli, dopo le resistenze di De Laurentiis per lasciarlo partire da Napoli. Il ds ha appena conquistato lo scudetto come responsabile del mercato dei partenopei.

Angel Di Maria aveva già salutato ad inizio mese, ora è arrivato anche il messaggio della Juventus: le strade del club bianconero e del Fideo si sono ufficialmente e definitivamente separate. "La sua avventura si chiude con 40 match disputati, sprazzi di grande classe e 8 gol segnati, equamente divisi tra campionato ed Europa League. In mezzo, la vittoria del Mondiale con l’Argentina" i numeri estrapolati dalla società per raccontare una stagione che, a conti fatti, non ha soddisfatto nessuno. Alla Juve si aspettavano molto di più da Di Maria, così come l’argentino si aspettava molto di più dalla Juve: alla fine è stato un divorzio inevitabile, che lascia tanta amarezza da una parte e dall’altra e che costringe tutti a voltare pagina. L’argentino lo farà con ogni probabilità dal Portogallo e dal Benfica, squadra nella quale aveva già militato per tre anni dal 2007 al 2010.

Ora, però, c’è il sentore che per finanziare il mercato estivo serva una cessione eccellente. Le voci più insistenti sono su Federico Chiesa e Dusan Vlahovic, anche se loro due continuano a postare foto in bianconero: su Instagram, infatti, si sono scambiati la loro immagine di un’esultanza in comune con la Juve. Sull’italiano è piombato il Liverpool e in Inghilterra scommettono su di lui, mentre il bomber è una delle idee principali del Bayern Monaco. La base di partenza delle trattative è particolarmente alta, anche perché entrambi rappresentano due prospetti interessanti e di livello mondiale.