Zlatan Ibrahimovic nominato Partner Operativo da RedBird Capital Partners
Ibrahimovic diventa Senior Advisor per AC Milan, ma il suo primo anno da dirigente è segnato da ombre e sfide.
RedBird Capital Partners ha annunciato oggi la nomina di Zlatan Ibrahimovic come Partner Operativo per il suo portafoglio di investimenti nei settori Sport, Media e Intrattenimento. In questa veste, ricoprirà anche il ruolo di Senior Advisor della Proprietà e del Senior Management di AC Milan.
Un anno esatto oggi. Un anno di Ibra. "Contribuirà a rafforzare la cultura vincente", recitava il comunicato. Nove punti di distanza dalla zona Champions, recita la classifica. E cinque lunghezze di distacco anche dall’Europa minore, seppur con la gara contro il Bologna da recuperare.
"Io e Gerry Cardinale parliamo la stessa lingua, siamo due vincenti. Quando abbiamo parlato, gli ho detto che sono l’uomo perfetto. The future is bright". Invece tante, troppe ombre a contrastare quel "il futuro è luminoso" sparato proprio da Zlatan nel giorno della sua prima conferenza da dirigente. Di luce ce n’era tanta: era giugno. Ora che è dicembre, molta meno. Sul campo e fuori.
Sul campo c’è Fonseca, "l’uomo giusto" che, al suo arrivo, non aveva trovato Zlatan né a Malpensa, né a Milanello: era impegnato a emergere dalle acque con il flyboard e a postarlo sui social.
Social tallone d’Achille dell’Ibra versione Senior Advisor: "Chi si muove è gay", lo sketch con lo youtuber IShowSpeed, aveva fatto storcere il naso a molti, anche ai piani alti. A proposito: Gerry Cardinale era in tribuna all’Olimpico in occasione del cooling break da separati in casa di Theo Hernandez e Leao. Ibra, no. Presenze e assenze, insomma, che hanno fatto (e fanno) rumore.
Meno ne ha fatto l’allontanamento (camuffato da dimissioni) di Ignazio Abate, dopo due finali di Youth League con la Primavera: i bene informati sussurrano maliziosamente che alla base del tutto ci sia stato il mancato lancio di Ibra Junior. Via Ignazio e via il padre Beniamino: da preparatore della Primavera all’addio, passando per una breve parentesi nella squadra femminile. Negli ultimi giorni si è sussurrato di una frattura anche con il ds Antonio D’Ottavio, sempre per i rapporti con Zlatan. Non idilliaci anche quelli con vecchie glorie rossonere come Boban: "Nessuno ha capito quello che fai". "Sono il boss, comando io e tutti gli altri lavorano per me. Quando il leone va via, i gatti si avvicinano. Quando il leone torna i gatti spariscono", aveva ribattuto lo svedese anche in risposta alle sue assenze.
Altro inghippo, Milan Futuro: "Sarà molto importante". Sarà, ma deve ancora sbocciare: al momento, al primo anno nel girone B di Serie C, ha vinto tre partite su diciotto ed è in zona playout, a quattro punti dalla retrocessione e a una lunghezza dalla salvezza diretta. Tempo al tempo. Quello che Ibrahimovic, al primo anno da dirigente, ha dalla sua. E chi se ne intende a dismisura, Adriano Galliani, assicura: "Lui è forte in tutte le cose che fa e sicuramente farà bene anche il dirigente". Fabio Capello, a modo suo, ha confermato: "Può fare bene, dategli tempo".
Dagli ex rossoneri agli attuali, come Morata: "Nella mia scelta è stata fondamentale la sua fiducia". Contento Alvaro, contenti tutti secondo Ibra: "Tutti si divertono perché sono in un grande club. Li abbiamo messi in una situazione fantastica. Loro devono solo pensare al calcio e a giocare bene in campo".
Intanto gennaio si avvicina: oltre ai rinnovi (Maignan e Theo Hernandez in scadenza a giugno 2026), dovrebbe essere tempo di arrivi. Sul mercato Fonseca, in estate, era stato messo al suo posto: "L’allenatore fa l’allenatore, la società fa il resto". È il momento di farlo: lo dice la classifica.
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