Il ministro Abodi e il coming out di Jankto: “Rispetto, ma non amo le ostentazioni”. E’ polemica

Sono rimaste indigeste a molti le parole del ministro dello Sport sul caso del calciatore ceco che mesi fa ha dichiarato la propria omosessualità e che ora torna a giocare in Italia

di Redazione Sport
10 luglio 2023
Il ministro dello Sport Andrea Abodi (Imagoeconomica)

Il ministro dello Sport Andrea Abodi (Imagoeconomica)

Roma, 10 luglio 2023 – E’ polemica per le parole del ministro dello Sport Andrea Abodi sul recente coming out del calciatore Jakub Jankto. Lo scorso febbraio in un video il calciatore ceco, 27 anni, ha voluto rendere pubblica la sua omosessualità, infrangendo un tabù duro da estirpare nel mondo del calcio. E’ infatti il primo giocatore attivo a dichiararsi gay. "Come tutti gli altri, anche io voglio vivere la mia vita in libertà – diceva -. Senza paure. Senza pregiudizi. Senza violenza. Ma con amore. Sono omosessuale e non voglio più nascondermi”. 

Ora Jankto, ex Udinese e Sampdoria, tornerà a giocare in Italia con la maglia del Cagliari. E’ l’occasione per chiedere al ministro Abodi un commento. “Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta – ha risposto Abodi a 24 Mattino su Radio 24 –. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali”. Il ministro ha voluto però precisare però che “se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni”, fermo restando che “le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui". Quel termine, “ostentazione”, riferito a un coming out, è risultato indigesto ad alcuni colleghi della politica.

Le sue sono “affermazioni gravi, tipicamente omofobiche”,  commenta la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ospite di Metropolis, il podcast del gruppo Gedi.

“Da quando dichiarare il proprio orientamento sessuale significa ostentare qualcosa? – incalza il capogruppo M5s in commissione Cultura e sport al Senato, Luca Pirondini – Non pensa Abodi che un mondo con grandi sacche di omofobia come quello del calcio avrebbe bisogno di ben altri messaggi rispetto a questo?”. Pina Picierno (Pd), vicepresidente del parlamento europeo si dice “inorridita” per le parole del ministro. "Purtroppo si tratta dell'ennesimo segnale che rivela la cultura politica omofoba e retrograda di questo Governo, il cui posizionamento in termini di diritti sembra voler cancellare anni di conquiste e di progresso”.

Il segretario di +Europa Riccardo Magi, chiede le “scuse” di Abodi a Jankto, ricordando che “persone come Jankto aiutano altri sportivi, in particolare in un ambiente omofobo come quello del calcio, a fare coming out. Ed e' questo il significato dei Pride”. Da Azione-Italia Viva interviene Ivan Scalfarotto: "Scelte, ostentazioni, eccessi del Pride...cose che un ministro di un altro Paese avanzato non si sognerebbe nemmeno di pensare, figurarsi dichiararle alla stampa. Ma perché in Italia si deve fare così tanta fatica?".

Abodi ha voluto chiarire le sue esternazioni via Twitter: "Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire”. Però – rivendica –  “posso non condividere alcune espressioni del Pride?”. La toppa rischia di essere peggiore dello strappo. 

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