Niente rivoluzione del campionato. La Serie A resta a 20 squadre, big contrarie

La rivoluzione del campionato di Serie A non si concretizza: la maggioranza dei club vota per mantenere 20 squadre. Solo Inter, Juventus, Milan e Roma desiderano un format a 18 squadre. L'assemblea ha anche approvato un documento di indirizzo per riformare il calcio italiano, che dovrà essere discusso con la Federazione. Tra le proposte, un tetto salariale e una nuova formula per la Coppa Italia.

13 febbraio 2024

Non va in porto la rivoluzione del campionato di Serie A, che resta a resta a 20 squadre, come votato ieri, durante l’assemblea di Lega a Milano, dalla maggior parte dei club. Il ritorno della competizione a 18 squadre per ora resta solo un desiderio delle quattro ’big’: Inter, Juventus, Milan e Roma. Sono solo loro infatti ad aver votato a favore del cambio di format, con le altre 16 società che hanno votato per restare a 20. "Nel corso dell’Assemblea – si legge nella nota – la Lega ha approvato un documento di indirizzo con le proposte di riforma del calcio italiano. E’ stata ribadita la assoluta necessità di mantenere nello statuto federale il diritto di intesa, così come nei principali sistemi calcistici europei. Ed è stato confermato l’attuale format a 20 squadre del campionato".

La riunione è durata circa 90 minuti e l’assemblea ha anche approvato il proprio documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano da contrattare con la Federazione, tra le quali l’introduzione di un tetto salariale e una nuova formula per la Coppa Italia. Tutti aspetti che i club dovranno ora discutere con la Federazione, seguendo però un percorso comune, diversamente da quanto fatto nei giorni scorsi da Juve, Inter e Milan che da sole si erano presentate alla Figc per discutere delle riforme. Tra i punti del progetto quello di rivedere il numero complessivo delle squadre professionistiche, "perché 100 è un numero troppo alto, per arrivare a una maggiore sostenibilità economico-finanziaria delle categorie inferiori". E ancora "Non è più rinviabile ridefinire la missione dei diversi campionati professionistici", si legge nel documento aggiornato, approvato in assemblea; occorre "ripensare ed elevare i requisiti delle squadre che partecipano ai campionati professionistici" e "rivedere il numero di promozioni e retrocessioni nelle diverse leghe".

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