Olanda, vittoria col brivido. Weghorst ribalta la Polonia

Più occasioni in salsa ’orange’ che da parte dei biancorossi: Buksa illude. Parate da urlo di Szczesny ma non basta: il portierone bucato a 6’ dalla fine.

di MATTIA TODISCO
17 giugno 2024

Olanda, vittoria col brivido. Weghorst ribalta la Polonia

POLONIA

1

OLANDA

2

POLONIA (3-5-2): Szczesny 7, Bednarek 6, Salamon 6,5 (41’ st Bereszynski sv), Kiwior 5,5; Frankowski 6, Szymanski 5,5 (1’ st Moder 5,5), Zielinski 6,5 (33’ st Piotrowski 6,5), Romanczuk 6 (10’ st Slisz 5,5), Zalewski 5,5; Urbanski 5,5 (10’ st Świderski 6), Buksa 6,5. All. Probierz 6.

OLANDA (4-3-3): Verbruggen 6,5, Dumfries 6, De Vrij 6,5, Van Dijk 6,5, Aké 6,5 (41’ st Van de Ven sv); Schouten 6, Reijnders 6, Veerman 6 (17’ st Wijnaldum 6); Xavi Simons 5,5 (17’ st Malen 6), Depay 5,5 (36’ st Frimpong sv), Gakpo 6,5 (36’ st Weghorst 7). All. Koeman 7.

Arbitro: Soares Dias 6.

Reti: 16’ pt Buska (P), 29’ pt Gakpo (O), 39’ st Weghorst (O).

Note: ammonito Veerman (O). Angoli: 6-3 per l’Olanda. Recupero: 1’ e 5’.

L’OIanda vince con merito, la Polonia esce dal campo a testa alta. Il 2-1 finale è infatti frutto di un numero maggiore di opportunità create dagli olandesi e in gran parte stoppate da Szczesny, ma a punire i biancorossi in occasione delle due reti sono altrettante deviazioni. La prima di Romanczuk sulla conclusione dal limite di Gakpo, un tocco che spiazza completamente l’estremo difensore della Juventus. La seconda di Bednarek a pochi minuti dalla fine, ad aggiustare una traiettoria che altrimenti sarebbe stata meno comoda da deviare a rete per Weghorst, mossa vincente di Koeman dalla panchina. A passare per prima era stata infatti la Polonia con una delle specialità della casa, i calci piazzati, nella circostanza perfettamente scodellato da Zielinski sulla testa di Buksa, più pronto di Dumfries alla deviazione aerea. L’attaccante ha un ruolo ingrato, sostituisce l’assente Lewandowski, in panchina per sola presenza e impegnato a recuperare in vista della seconda gara del girone contro l’Austria di venerdì prossimo.

Già sfavorita dai pronostici, la squadra di Probierz gioca con la leggerezza dell’underdog. Si rintana, affida a Szczesny una buona fetta delle proprie speranze e dopo un quarto d’ora di iniziale sofferenza colpisce al primo affondo. La rete del pari arriva presto ed è un atto di giustizia, sebbene corroborato da una certa dose di fortuna. Il copione resta più o meno lo stesso anche nel resto della gara, ma l’Olanda è sempre costretta a guardarsi le spalle, sia perché manca di precisione davanti (4 tiri nello specchio su 21 totali) sia perché al contrario gli avversari centrano spesso i tre pali quando avanzano. Koeman ha coraggio, toglie Depay e Gakpo, il secondo dei quali è uno dei più vivi. Ha ragione, nei fatti, perché uno dei due ragazzi pescati tra le iniziali riserve risolve la gara, dopo ripetuti tentativi con l’interista Dumfries spesso protagonista: arriva sempre sulla palla, ma non è fortunato nell’ultima decisione, assist o tiro che sia. Lo stesso Probierz fa una scelta che stupisce, toglie il capitano Zielinski (tra i migliori) e inserisce Piotrowski. Ci prende anche lui, pur non raccogliendo, perché nel finale il subentrato si mangia Reijnders e serve a Swiderski il pallone del pari, disinnescato da Verbruggen in angolo.

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