Parola d’ordine: svoltare. Tiong pecca di assenza. La Nocelli è un "tuttofare»

Roberto Ripa "chi l’ha visto": del suo passaggio a supervisore dell’area tecnica non se n’è accorto nessuno. Ed ora si spera nell’appuntamento di giugno.

1 maggio 2024
Tiong pecca di assenza. La Nocelli è un "tuttofare"

Tiong pecca di assenza. La Nocelli è un "tuttofare"

L’Ancona ha un presidente e un consiglio d’amministrazione, certe responsabilità sono inevitabilmente condivise. Ma la stagione conclusa con la salvezza in extremis ha comunque evidenziato numerose aree di miglioramento. La programmazione della prossima Ancona non può nuovamente incappare nei tanti, troppi errori di quest’ultimo anno.

TONY TIONG 5: meriterebbe la sufficienza piena per molti aspetti, in primis per tutti i soldi che investe nell’Ancona, per la puntualità con cui la società, grazie a lui, ha potuto pagare regolarmente gli stipendi, per aver proseguito il progetto intrapreso tre anni fa da Mauro Canil. Ma mister Tiong, sicuramente più abituato a guidare aziende che conosce bene che non una società di calcio a novemila chilometri di distanza, in questa stagione ha sbagliato molto. Prima assecondando Roberto Ripa nella scelta di Donadel, con tutte le conseguenze tecniche del caso. Poi evitando di sostituire Micciola, di cui evidentemente non si fidava. Infine, chiaramente deluso per la stagione sportivamente fallimentare, rinviando ripetutamente l’appuntamento con il sindaco Silvetti per concludere l’operazione del terreno. Ma anche parlando dei suoi sogni di serie A in un momento estremamente delicato. Errori da non ripetere.

ROBERTA NOCELLI 6: anche l’amministratore delegato ha le sue responsabilità, come il fatto di aver avallato la decisione di riportare in panchina Gianluca Colavitto e poi il suo ritardato secondo esonero. Poi, però, c’è tutto il resto, a cominciare dal lavoro di tutti i giorni, in sede, al campo, ovunque. La squadra, per prima, glielo ha riconosciuto: quando sembrava che la società fosse assente, lei ci ha messo la faccia. E se ha evitato di farlo con la piazza, nei momenti più caldi e più complicati, lo ha fatto al campo, parlando con i giocatori, cercando di trasmettere loro forza e serenità, continuo e infaticabile trait-d’union tra proprietà e squadra. E poi ha preso la doppia decisione più complicata, esonerando Colavitto e individuando, nel giro di meno di 24 ore, la migliore soluzione, cioè quel Roberto Boscaglia che ha saputo prendere in mano la patata bollente e trasformarla nella palla-gol decisiva per la salvezza.

ROBERTO RIPA 4: fin quando ha ricoperto il ruolo di ad con Roberta Nocelli le sue mansioni erano chiare. Molto meno dopo il suo passaggio a supervisore dell’area tecnica. In questa stagione è riuscito a dichiarare che l’Ancona puntava ai playoff, mentre Tiong parlava di "anno di transizione" e Canil di "categoria da mantenere". Da otto mesi il suo apporto è incomprensibile.

Giuseppe Poli

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