Perugia-Cremonese, quel filo sottile che ha portato entrambe all’inferno

Anche la squadra grigiorossa è retrocessa dopo una promozione miracolosa e attesa da 26 anni.

22 maggio 2023

PERUGIA - C’è un filo sottile che lega Perugia e Cremonese, entrambe finite all’inferno. Il Grifo piomba in C, la squadra grigiorossa scivola in B dopo una promozione miracolosa e attesa da 26 anni. È stato il Perugia di Alvini a regalare la promozione alla Cremonese, battendo all’ultima giornata il Monza lanciato in A e regalandosi un insperato posto ai play off. Novanta minuti che hanno segnato una svolta, a posteriori in negativo. Oggi a Cremona parlano di retrocessione senza onore, a Perugia è stata vissuta una situazione simile, con la differenza che almeno per un paio di mesi si era creata la condizione per sperare nella salvezza. Cosa che non è accaduta per la squadra grigiorossa. C’è un dato che più di ogni altro racchiude la stagione della Cremonese, al suo ritorno in Serie A dopo un quarto di secolo: dalla prima all’ultima giornata la Cremo è rimasta in zona retrocessione. Nemmeno per un minuto sui 3.420 (più recuperi) che saranno disputati al termine del campionato i grigiorossi sono stati salvi. Tornando indietro di un anno, il Perugia regala indirettamente la seria A alla squadra grigiorossa e si conquista l’ottavo posto. Quella promozione in A stuzzica la dirigenza della Cremonese che dopo vari sondaggi e tentennamenti bussa forte alla casa del Grifo per portar via l’allenatore. Massimiliano Alvini, che un mese prima aveva firmato col sorriso il rinnovo al Perugia, non resiste alla grande opportunità di coronare il suo sogno. E lascia così la panchina del Grifo dopo una stagione che era servita per gettare le basi per il futuro. Un’estate scandita da chiacchiere e risarcimenti, che coinvolge anche altri protagonisti, come Kouan che per l’intera stagione vive turbato dall’affare saltato all’ultimo proprio con la Cremonese. Dalla Cremonese arrivano anche Di Carmine, Strizzolo e Bartolomei: tre protagonisti che per un motivo o per l’altro non lasceranno il segno. Mentre Alvini corona il suo sogno che si trasforma in un incubo, perché nelle sue diciotto presenze in A non conquisterà neppure una vittoria. Se si potesse riavvolgere il nastro…

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