Aquilani: "Partita complicata. Ho molta scelta dalla trequarti in su"

Il tecnico potrebbe recuperare sia Torregrossa che Hermannsson

di MICHELE BUFALINO -
25 aprile 2024
Alberto Aquilani, tecnico nerazzurro

Alberto Aquilani, tecnico nerazzurro

Pisa, 25 aprile 2024 - Alla vigilia del match con il Catanzaro, quartultimo turno del torneo Cadetto, Aquilani presenta il match in conferenza stampa, affrontando diversi temi. 

Com’è la condizione della squadra? “Buona condizione, abbiamo lavorato bene in settimana”. Torregrossa può recuperare? Hermannsson e Veloso? “Torregrossa è in fase di recupero, oggi speriamo possa fare l’allenamento completo. Anche Hermannsson sembra non aver nulla di così grave. Miguel invece deve aspettare ancora qualche giorno”. Che partita si aspetta dal Catanzaro? “Mi aspetto una partita complicata, è una squadra che gioca bene a calcio e ha avuto una continuità di risultati importanti. Ci focalizziamo su ciò che abbiamo fatto per migliorare alcuni problemi che abbiamo analizzato. Abbiamo la possibilità di fare una gara importante consapevoli di affrontare una squadra forte e concreta. Dobbiamo prenderla con le molle”. Mlakar e Piccinini sono usciti un po’ dai radar. Come stanno? “Per Mlakar un po’ forse è il sistema di gioco, ma era tornato dalla nazionale con un problema al tendine. La sua esclusione fa parte del ballottaggio di cui parlo tutte le settimane, ha fiducia e sono convinto ci darà una grossa mano. Non ci sono altre motivazioni. Quando ci sono tanti giocatori è normale che ci sia concorrenza e ci siano scelte. Lo stesso discorso vale per Piccinini, ci ha dato tanto quest’anno e ha dimostrato di essere pronto e forte. Un ragazzo serio, ha tirato la carretta parecchie volte. In questo momento è stato più fuori lui, ma so di poter contare su di lui”. Il Catanzaro è molto forte nel contropiede. “Ovviamente, nell’analisi che facciamo, riconosciamo i valori dell’avversario. Il contropiede è qualcosa che loro attuano, ma è anche vero che abbassarsi ci renderebbe vulnerabili da altri punti di vista. Loro nelle transizioni hanno giocate rapide che fanno un movimento ben preciso e corretto. Hanno dei valori di transizioni importanti nelle giocate tra di loro. Dovremo essere bravi e attenti”. Considerando la classifica del Catanzaro e del Pisa si può dire che il Pisa si misurerà con i playoff? “La classifica dice questo. Domani il Pisa si misurerà con una squadra importante che ha fatto parecchi punti. Tutte le settimane ci misuriamo contro squadre che ci aiutano a capire chi siamo. Cambia poco però per come interpreteremo la gara”. Nell’ultima giornata, visti i risultati, la paura di perdere ha prevalso sulla voglia di vincere. Come si fa a inculcare ai giocatori in questo momento la voglia di vincere? “Non credo che la nostra partita sia derivata da qualcosa che ci abbia procurato una paura di perdere. Sapevamo di giocare su un campo difficile in un ambiente complicato. Siamo andati a Bari per vincere, ci sono gli avversari che hanno alzato il ritmo. Con la stessa mentalità di voler portare a casa la vittoria possiamo modificare alcune cose senza snaturarci. Non percepisco la paura di perdere, ma se fosse così anche a livello inconscio dobbiamo liberarcene il prima possibile. Noi comunque dobbiamo cercare di vincere, ma se non possiamo farlo non dobbiamo perdere”. E’ corretto dire che ci manca il killer instinct di chiudere le partite? “Sicuramente avevamo la percezione di arrivare nella trequarti a Bari e di poter vincere, ma non siamo riusciti a chiudere la partita. Abbiamo delle colpe perché la pressione del secondo tempo era diversa da quello del primo tempo. Non è solo merito del Bari, ma è anche colpa nostra. Dovevamo capire che stava cambiando la partita”. Più a tre o a quattro dietro? “Possiamo giocare sia a tre o a quattro. Vedremo come si muoveranno loro e ci regoleremo di conseguenza cercando di fare la cosa migliore”. Viste anche le tre partite ravvicinate, c’è la possibilità di vedere Matteo Tramoni dall’inizio? Arena e Valoti? “E’ un giocatore forte con caratteristiche ben definite. Bisogna però stare attenti perché quando si fa una convalescenza così lunga il ritmo, la continuità e i cambi mette nel dubbio di capire se gli dai un vantaggio a farlo giocare dall’inizio oppure a partita in corso. Non ha i novanta minuti, ma può giocare dall’inizio. Ballottaggio che vale anche per Arena e Valoti. Davanti io ho molta scelta”. E’ vero che gli allenatori preferiscono sempre l’abbondanza? “Sì, ma non troppa, altrimenti si ha il problema inverso”

Michele Bufalino

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