Bonfanti si presenta: "Qui si vive il calcio". Dall’oratorio al Pisa, la storia di una promessa

Il difensore centrale racconta della telefonata con Inzaghi: "Voleva conoscermi meglio, prima che la trattativa andasse in porto"

di MICHELE BUFALINO -
22 agosto 2024
Bonfanti si presenta: "Qui si vive il calcio". Dall’oratorio al Pisa, la storia di una promessa

Giovanni Bonfanti con la nuova maglia. A destra l’esultanza per il gol in Coppa Italia

Un lungo inseguimento giunto a compimento nelle ultime settimane, dopo mesi di corteggiamento. Le strade di Giovanni Bonfanti e del Pisa potevano già incrociarsi a gennaio, ma il giovane ed autorevole difensore centrale 21 enne è arrivato in prestito secco dall’Atalanta solo ad agosto, ben figurando all’esordio con lo Spezia. Ieri si è presentato alla città con umiltà e voglia di migliorarsi.

"Sono partito dall’oratorio e poi sono arrivato all’Atalanta - dichiara Bonfanti -. Non pensavo di poter diventare calciatore, ma negli ultimi anni mi sono reso conto di poterlo fare. Se viene la nazionale sono contento, ma sono focalizzato ora solo per il Pisa, il mio principale obiettivo è quello di migliorarmi, giorno dopo giorno". Il suo inserimento è stato subito positivo: "Mi sono ambientato subito benissimo anche con i compagni - prosegue il neo acquisto nerazzurro –. La difesa a tre è il mio modo di giocare preferito, sia da ‘braccetto’, sia da centrale. Ho subito trovato intesa coi compagni e mi sono trovato bene anche con le richieste del mister".

Proprio l’allenatore del Pisa, Pippo Inzaghi, è stato parte attiva del calciomercato. Così come altri prima di Bonfanti avevano anticipato, anche nel caso del difensore atalantino Inzaghi ha voluto conoscere il giocatore prima della firma: "Inzaghi mi ha telefonato perché voleva conoscermi meglio, prima che la trattativa andasse in porto – confessa Bonfanti –. Abbiamo parlato dei rispettivi obiettivi, di come entrambi vogliamo migliorarci. Tra i miei punti dolenti c’è la velocità forse o il piede debole, sono cose che si devono sempre provare a migliorare – continua il difensore –. I miei punti di forza invece sono la fase difensiva e la fase d’impostazione". Bonfanti ha il suo ruolo dipinto nel sangue: "A casa c’è sempre stata una grande passione per il calcio, me l’hanno trasmessa mio padre e mio fratello, a cui è dedicato il numero 94 - racconta il giocatore -. La fase difensiva è fondamentale e mi piace definirmi un difensore moderno".

Bonfanti rifiuta di parlare del futuro, perfettamente centrato nel qui ed ora. "Non voglio pensare al futuro, penso solo al presente, all’allenamento settimanale - spiega il 21enne -. Voglio focalizzarmi su questo. Pisa non è la mia prima esperienza, avevo giocato anche nel Pontedera. Il ritiro mi ha aiutato molto per essere già pronto a lavorare a Pisa, ma quando ho avuto la notizia dell’interesse dei nerazzurri non ci ho pensato, ho dato subito la mia disponibilità. Qui si vive di calcio e speravo di poter lavorare con Inzaghi". Parole al miele per la sua società di appartenenza: "Gasperini è uno dei migliori d’Europa come gestione fisica e mentale, gli sono grato per avermi fatto avvicinare alla prima squadra". L’impatto dell’Arena infine è stato importantissimo: "Giocare all’Arena è stato bellissimo, quando si sente la curva spingere così ti porta ad andare oltre i tuoi limiti".

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