Centro sportivo. "Anche responsabilità politiche in un progetto rivisitato»

L’affondo dei due consiglieri. Trapani e Biondi (Pd):. "Il rischio era quello. di vedere tutto fallito".

29 settembre 2024
"Anche responsabilità politiche in un progetto rivisitato"

Matteo Trapani

I consiglieri comunali del partito democratico Marco Biondi e Matteo Trapani sono tornati a parlare del centro sportivo di Gagno, definendolo "un progetto rivisitato tra ostacoli e responsabilità politiche", ma rivelando anche che, dopo aver interloquito con il genio civile, vi è stata rassicurazione che "il nuovo progetto risulta conforme e nella prima metà di ottobre arriverà il parere positivo. Secondo i due consiglieri "il progetto ha subito delle importanti modifiche, con un conseguente aumento dei costi progettazione e di realizzazione, compresa l’introduzione di limitazioni". "I tecnici comunali e alla società del Pisa sporting club, con impegno e spirito di adattamento, hanno lavorato per rivedere il progetto, rendendolo compatibile con gli attuali strumenti urbanistici e quelli relativi al rischio idraulico. Senza la presentazione di un nuovo progetto, che ha comportato costi per la società, il rischio era quello di veder fallire l’intero progetto", proseguono i dem.

Nel parlare delle modifiche, Trapani e Biondi pongono l’attenzione, oltre al rialzamento degli edifici, anche su altri fattori: "I parcheggi previsti inizialmente sono stati nettamente diminuiti e non ci saranno più strade interne strade, ma solo percorsi pedonali ed accessibili a mezzi di sicurezza e per la manutenzione dei campi, minor impermeabilizzazione di suolo e i campi sportivi saranno realizzati con una depressione di 30 cm e quindi assumeranno la funzione di vasca di laminazione".

Trapani e Biondi poi attaccano: "Non possiamo ignorare le responsabilità politiche dietro questa complicata vicenda e i suoi ritardi - dichiarano i due consiglieri -. L’assessore ai lavori pubblici, Raffaele Latrofa, e il sindaco di Pisa, hanno permesso che si arrivasse a questa situazione, prima rassicurando che sarebbe stato rilasciato il permesso sul primo progetto entro Giugno, poi quando si è capito che non potevano essere mantenute quelle promesse e il primo progetto era inattuabile, la società ha dovuto commissionare un nuovo progetto. Il loro disinteresse ha costretto la società a dover cambiare il progetto, adeguandolo". Infine "Latrofa e il sindaco - concludono Trapani e Biondi - non hanno mai reso noto alla cittadinanza che il blocco dell’iter progettuale iniziale fosse riconducibile a pareri relativi al ministero competente, quello dell’ambiente, a cui compete l’autorità di bacino, a guida centrodestra.

Michele Bufalino

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