Facce da Arena. Voglia di Pisa. Ma la coreografia: "è solo naturale»
Sono stati 8811 gli spettatori ieri allo stadio "No" alla sorpresa di luci della società all’intervallo .
Sono stati 8.811 gli spettatori presenti allo stadio, 8.811 facce da Arena. Tra chi ci va da quando è nato, come un neonato cullato dalla mamma in tribuna superiore, chi accompagna i figli adolescenti, chi con gli amici, turisti e fan di Inzaghi.
C’è tanta voglia di Pisa in città. Certo è che è difficile "imporre" a una tifoseria così storica delle novità. E infatti, i gruppi della Curva Nord (che hanno ricordato Marco Verdigi, l’eroe 23enne che salvò due bambini dal mare morendo fra le onde nel corso del primo tempo) hanno detto la loro attraverso un comunicato, nel quale hanno contestato il cambio del nome dello stadio: "Ci torneremo in un altro momento", per poi decidere di non aderire alla coreografia organizzata dalla società per l’intervallo: uno spettacolo di luci per il quale ogni tifoso è stato dotato di un braccialetto speciale per presentare la terza maglia.
"Il tifo che proponiamo ogni partita è un’espressione spontanea e attiva. I ragazzi che mandano i cori dal centro della Curva interpretano gli umori le emozioni delle persone trasformandole in cori - vi immaginate se questa iniziativa in programma si tenesse nell’intervallo di una partita di cartello con il Pisa sotto di tre reti? Inoltre, le nostre coreografie sono sempre state condivise e soprattutto svelando il fine ed il risultato della stessa. Quest’oggi, invece, chi partecipa non sa nemmeno per quale motivo aderisce".
"Lasciamo quindi ben volentieri questo modello di tifo passivo : prosegue il comunicato – statico, programmato ad altri palcoscenici dove regnano ormai i tristi giochi di luci e dove il tifoso è sempre di più considerato un cliente-burattino, e ci teniamo stretti il nostro spontaneismo".
Lorenzo Vero
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