Il confronto visto con i numeri. I calci da fermo fra croce e delizia

Gli altoatesini hanno in questo fondamentale buone medie; ma il Pisa domina per gol fatti e tiri nello specchio

di Redazione Sport
19 ottobre 2024
Nicholas Bonfanti, 22 anni, mentre festeggia dopo un gol

Nicholas Bonfanti, 22 anni, mentre festeggia dopo un gol

Un gruppo squadra sempre più internazionale – sono 13 i calciatori nerazzurri guidati da Pippo Inzaghi ad essere nati fuori dai confini italiani – e una proiezione sempre più marcata verso l’esplorazione di mercati stranieri alla ricerca dei talenti da valorizzare e trasformare in veri e propri patrimoni societari: eppure le radici dello Sporting Club restano fortemente ancorate sul suolo nazionale. Basta scorrere la lista delle coppie offensive più prolifiche del campionato per accorgersene: la compagine nerazzurra guida questa graduatoria grazie alle 7 reti realizzate da Nicholas Bonfanti e Matteo Tramoni (che sarebbe nato in Corsica, è vero, ma da diversi mesi possiede la doppia cittadinanza e il passaporto italiano). Il primato del Pisa è consolidato ulteriormente dall’apporto dato da Canestrelli (2 gol all’attivo) e Piccinini, che portano la somma delle marcature tricolori a quota 10: il primo posto in questa speciale statistica è condiviso con lo Spezia e proprio il SudTirol. Nella partita di oggi questo equilibrio potrebbe rompersi: la formazione di Pippo Inzaghi dovrà prestare particolare attenzione ai calci piazzati. Se, infatti, da un lato questo fondamentale è risultato essere uno dei pochissimi talloni d’Achille dello schieramento nerazzurro (sono già 6 i gol incassati nelle immediate vicinanze della battuta dei calci di punizione e dei corner, escludendo il rigore trasformato da Simy a Salerno: il 66% del totale), dall’altro rappresenta una delle risorse principali della compagine altoatesina.

La squadra guidata da Federico Valente finora ha trovato il 50% delle gioie proprio sugli sviluppi dei calci da fermo: 6 dei 12 realizzati complessivamente. La formazione biancorossa arriva alla sfida di oggi sospinta dal convincente successo conquistato due settimane fa a Cosenza, che in parte ha cancellato la delusione delle due sconfitte interne consecutive raccolte contro Sampdoria e Palermo.

Una striscia negativa che può essere spiegata andando a scandagliare i dati accumulati dalla formazione bolzanina in fase difensiva: nelle 8 gare fin qui disputate, gli uomini di Valente hanno sì subito pochi tiri nello specchio della porta (28, il Pisa è a quota 37), ma Poluzzi è riuscito a bloccarne o respingerne soltanto il 60,7%. Decisamente meglio sta facendo il suo collega nerazzurro Semper: il croato finora ha rispedito al mittente il 75,7% delle conclusioni ricevute. Una differenza parecchio marcata che possiamo andare a ricercare nello stile di gioco delle due formazioni. Il SudTirol, al contrario del Pisa, predilige avere la palla tra i piedi ed è portato ad alzare anche la linea dei difensori per partecipare alla manovra: ne consegue una protezione della porta più distante rispetto a quella dei nerazzurri – 16 metri contro gli 11 del Pisa – con una densità di giocatori minore e, di conseguenza, meno chance di bloccare i tiri degli avversari.

M.A.

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