La vecchia guardia. Molti giocatori hanno ritrovato il loro ruolo
Il nuovo allenatore Filippo Inzaghi ha ridato fiducia e valore ai calciatori della squadra nerazzurra, rilanciando talenti e confermando giocatori chiave. Un'analisi dettagliata dei protagonisti della rinascita.
di Michele Bufalino
Uno dei grandi meriti del nuovo allenatore nerazzurro Filippo Inzaghi è senza dubbio quello di avere conquistato non solo la fiducia del pubblico, ma anche ricostruito alla base la mentalità della ‘vecchia guardia’ o dei calciatori già presenti in rosa, che arrivano da una o più stagioni opache. Tra conferme, rilanci e riscatti, molti giocatori hanno ritrovato la loro dimensione, tornando ai livelli di un tempo. Si parte da uno degli esempi più eclatanti, Piero Beruatto. Dopo essere stato nominato come miglior terzino della stagione 2021-22, il calciatore ha vissuto due anni difficili, faticando a tornare ad alti livelli. Quest’anno gli manca solo il gol, ma ha disputato 783 minuti di grande intensità, giocandosi il posto con Angori, per un dualismo che ha finito per giovare anche all’ex Juventus. E’ senza dubbio uno dei simboli di questo gruppo squadra. Con lui, sempre partendo dalla difesa, c’è Arturo Calabresi. Tra infortuni e difficoltà a metabolizzare, come tutti i colleghi di reparto, i dettami dell’ex tecnico Aquilani, Calabresi ha conquistato la fiducia di Inzaghi, divenendo uno dei giocatori fondamentali della squadra, tanto da titolare, quanto da calciatore subentrato a partita in corso. Al momento il tecnico gli preferisce Rus come braccetto di destra, ma l’ex Lecce ha dalla sua tanta esperienza.
Il pacchetto difensivo non può prescindere da Antonio Caracciolo. Il 34enne, alla sesta stagione in nerazzurro, sta vivendo una seconda giovinezza. "Mi davano per finito", aveva commentato sabato dopo la vittoria dei nerazzurri contro la Sampdoria, riuscendo con successo ad essere sempre presente anche disputando tre partite in una settimana. Il suo declino era cominciato con l’infortunio, alla vigilia dei playoff del 2021-22, ma la costanza, l’allenamento e il lento recupero l’hanno portato nuovamente a giocarsi la Serie A da titolare. Tra i calciatori rilanciati vi è anche Stefano Moreo. Il suo impegno non è mai venuto meno, ma in precedenza non è mai stato utilizzato nella maniera giusta. Quest’anno, anche se a mancare è il gol, ha fornito assist preziosi ed è stato determinante per la produzione offensiva. Tornando al centrocampo bisogna riconoscere l’assoluto valore di Idrissa Touré. Lo scorso anno è stato impiegato un po’ da trequartista, un po’ in fase di impostazione, non mancando di ricordarlo in conferenza stampa un paio di mesi fa. Per necessità è stato riadattato sulla destra, ma le sue qualità atletiche gli hanno permesso di sopperire alla mancanza di Esteves e Leris. Infine ci sono le conferme. Da Marius Marin, sempre al top, passando per Nicholas Bonfanti, quest’anno prossimo all’esplosione, fino a Gabriele Piccinini, che ha concluso la sua crescita.
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