Precisione Bonfanti, il morso dello squalo. Il 71% delle volte tira e centra la porta

Tre spezzoni di partita per l’ex attaccante del Modena e ha già impressionato. Sette conclusioni a rete per la punta ventunenne

31 gennaio 2024
Precisione Bonfanti, il morso dello squalo. Il 71% delle volte tira e centra la porta

Precisione Bonfanti, il morso dello squalo. Il 71% delle volte tira e centra la porta

PISA

Un paio di morsi sferrati in tre brevi spezzoni, che sommati non raggiungono la quota canonica dei novanta minuti di un’intera partita. È sufficiente questa statistica per comprendere l’impatto che Nicholas Bonfanti ha avuto sull’ambiente nerazzurro: il centravanti arrivato dal Modena ha saputo immediatamente riempire una lacuna che l’organico guidato da Alberto Aquilani si portava dietro da inizio stagione. Con il suo lavoro spalle alla porta quando la palla staziona poco oltre la linea della metà campo è il punto di riferimento ideale per sviluppare una manovra in grado di superare anche le linee difensive più strette.

E poi quando si tratta di aggredire l’area di rigore per arrivare alla conclusione abbiamo visto che non si fa pregare: il numero 9 nelle sfide contro Reggiana, Lecco e Spezia è arrivato per 7 volte al tiro, centrando in 5 occasioni lo specchio della porta. Un’efficacia del 71% che, di fatto, lo pone già sul trono del reparto offensivo. Nonostante il 21enne abbia dovuto fare i conti con un acciacco muscolare che ne ha frenato il minutaggio in campo, nessun altro dei colleghi della batteria offensiva da inizio stagione è riuscito a mettere insieme statistiche migliori. Togliendo da questo novero Mattia Valoti, che di professione fa il centrocampista – con una spiccatissima propensione al gol, per nostra fortuna -, Nicholas Bonfanti divide lo scettro di capocannoniere degli attaccanti con Jan Mlakar e Lisandru Tramoni.

Ma rispetto al centravanti, questi due interpreti hanno dovuto faticare molto di più per realizzare 2 gol: lo sloveno in 16 presenze ha centrato lo specchio della porta nel 66% dei casi, il fantasista còrso soltanto il 33%. Ancora peggio ha fatto Stefano Moreo che, nonostante la possibilità di giocare titolare con continuità (delle 18 presenze complessive, ben 16 sono gare in cui è sceso in campo dal primo minuto), ha centrato i pali soltanto nel 24% dei tentativi effettuati. Hanno fatto meglio i restanti compagni di reparto che, per motivi di natura tattica o a causa di acciacchi fisici, hanno visto il campo con minor frequenza. Ernesto Torregrossa ha siglato il primo gol contro lo Spezia e complessivamente ha trovato la porta nel 50% delle conclusioni effettuate, come ha fatto Tano Masucci. Leggermente superiore la precisione di Alessandro Arena: 55% di conclusioni all’interno dello specchio e un gol, segnato alla Samp nella seconda di campionato.

Allargando il raggio dell’analisi ai calciatori che stanno tenendo medie gol ottime, scopriamo che Bonfanti nella primissima parte dell’avventura in maglia nerazzurra è riuscito a fare meglio anche di Mattia Valoti, giunto a quota 7 gol con il 37% di efficacia nelle conclusioni indirizzate nello specchio della porta. Persino il capocannoniere della cadetteria, Daniele Casiraghi del SudTirol, viaggia a un ritmo inferiore rispetto a quello del nuovo centravanti nerazzurro. Il calciatore degli altoatesini ha messo a segno 12 centri con il 51% dei tiri indirizzati verso la porta. M.A.

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