Premier League, i tre allenatori di City, United e Tottenham non riescono a uscire dalla crisi. Flop da big: Pep, Amorim e Postecoglou nell’incubo
Pep Guardiola, Ruben Amorim e Ange Postecoglou: tre illustri colleghi in un tunnel. È così che potremmo riassumere l’attuale...
Pep Guardiola, Ruben Amorim e Ange Postecoglou: tre illustri colleghi in un tunnel. È così che potremmo riassumere l’attuale stato d’animo degli allenatori di Manchester City, Manchester United e Tottenham, protagonisti di una stagione sempre più negativa. La sconfitta contro l’Aston Villa certifica l’impotenza attuale di Guardiola, incapace di invertire il trend di otto ko nelle ultime 12 partite. Quel City spettacolare da quattro titoli consecutivi sembrerebbe non esserci più ma, nonostante ciò, sarebbe fantascienza immaginare l’esonero del manager catalano. E mentre la sponda Citizens piange, di certo non ridono i dirimpettai dello United, relegati da anni al ruolo di comprimari. Eppure, dopo l’esonero di Ten Hag, i tifosi pensavano di poter uscire dalla crisi. Ancora una volta, però, non è stato così. Il neo arrivato Amorim non è riuscito ad invertire l’ennesima stagione mediocre e anonima, con la tanto sperata scossa sulla squadra che non è arrivata. Anzi, se possibile, il cammino dei Red Devils è persino rallentato. Che dire poi del Tottenham, altra nobile del calcio inglese che sta faticando. Dopo una prima stagione conclusa con la qualificazione in Europa League, tutti a Londra si aspettavano di più da Postecoglou. Gli Spurs però sono solo undicesimi e pagano le scelte iper-offensive del tecnico australiano, che finora hanno prodotto più sconfitte (8) che vittorie (7). Una squadra senza mezzi termini, che dopo 17 turni ha pareggiato solo due volte, per la gioia degli spettatori neutrali ma non dei propri tifosi.
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