Recanatese, la ricetta di Di Fabio: "C’è da ricreare un gruppo forte"

Il tecnico, un passato da 700 partite tra i Pro: "Guai a mollare, c’è da lavorare e dare tantissime motivazioni"

22 febbraio 2024
Recanatese, la ricetta di Di Fabio: "C’è da ricreare un gruppo forte"

Recanatese, la ricetta di Di Fabio: "C’è da ricreare un gruppo forte"

"Fare quadrato tra società, squadra ed ambiente per riconquistare quella fiducia che probabilmente si è persa, magari anche attraverso pareggi, ma quello che conta più di tutti, in questo momento, è interrompere l’attuale trend totalmente negativo". A parlare è Guido Di Fabio, oltre 700 partite tra i professionisti, nel corso di una carriera dove ha sempre coniugato le indiscutibili doti tecniche ad un’abnegazione e spirito di sacrificio non comuni. A Fermo ma anche a Pescara, San Benedetto, Messina, Piacenza, Castel di Sangro e Siena è stato un autentico uomo squadra capace di trascinare i compagni anche e soprattutto nelle situazioni più difficili.

Di Fabio, nel suo percorso ci sono state stagioni turbolente: come se ne può uscire, sempreché ce ne siano i mezzi?

"Non è semplice vedendo solo esternamente quanto sta accadendo. Conosco Giovanni Pagliari ed ho apprezzato tantissimo il lavoro che ha svolto: adesso penso che sia essenziale lavorare soprattutto sulla testa dei giocatori, occorre non mollare, dando tantissime motivazioni e rimboccarsi le maniche, ricreando al contempo un gruppo forte altrimenti non se ne può venire fuori. Comprendo anche le difficoltà del nuovo allenatore e mi auguro che in questa settimana sia riuscito almeno ad avere un quadro un po’ più preciso sulla squadra: la sconfitta di Arezzo, con pochissimi giorni di lavoro alle spalle, non fa praticamente testo, anche se la classifica continua a peggiorare".

Stiamo assistendo ad una stagione di grandi sofferenze un po’ per tutte le marchigiane, in parte prevedibili, in parte no.

"Seguo con affetto ovviamente le vicende della Fermana, so l’attaccamento alla maglia ed i valori di Stefano Protti con il quale ho anche giocato insieme vincendo la C2 (dopo uno storico spareggio a Ferrara vinto ai rigori contro il favoritissimo Livorno con, sulla panchina canarina Marco Alessandrini ndr). C’è stato un cambio societario importante con la fine dell’era Vecchiola e qualche ripercussione era inevitabile. Nonostante tutto però l’Olbia è distante solo tre punti con lo scontro diretto in casa e la Recanatese è a meno sei. Tutto, quindi, può ancora accadere".

Anche da allenatore lei ha ottenuto eccellenti risultati, soprattutto a Macerata e Castelnuovo. Come mai è ripartito dalla Promozione abruzzese anche se con il Mosciano sta stravincendo il campionato visti gli attuali 11 punti di vantaggio?

"Me lo chiedo anch’io ma sono felicissimo di questa esperienza perché comunque c’è un progetto importante per riportare questo club in Serie D. Mi sono rimesso in gioco, umilmente come altre volte ho fatto poi spero che un domani qualcuno si accorga del mio lavoro. Per ora va bene così: non guardo la categoria".

Andrea Verdolini

Continua a leggere tutte le notizie di sport su