A Bari bisogna riprendere ossigeno. I granata non possono sbagliare . Servono punti e prestazione incisiva
La Reggiana è reduce da 5 sconfitte nelle ultime 8 partite: un’altra bastonata alzerebbe un polverone. Con Vido out, Pettinari titolare. Gondo e Rozzio recuperati in extremis: andranno probabilmente in panchina.
Nella vita così come nello sport esistono le categorie e – per dirla come Leonardo Sciascia – l’umanità andrebbe divisa tra uomini, ominicchi e quaquaraqua. Ecco allora che la trasferta di Bari potrebbe dare alla Reggiana e ai suoi sostenitori (in Puglia saranno 269) i parametri per capire finalmente quale sia lo status dei protagonisti granata. Con il Cosenza si sono visti atteggiamenti che farebbero pensare male, a una squadra in cui gravitano individui e individualità che pensano prima al proprio orticello e poi, eventualmente, al bene comune.
Flash lugubri, più tetri della notte di Halloween in cui Viali avrà pensato alla formazione più affidabile da schierare oggi alle 15. Il trainer ha sgomberato il campo dagli equivoci: "La squadra è con me, serve coraggio", ma sa benissimo che un passo falso o ancor peggio una disfatta lo metterebbe più che mai sulla graticola. Il già deludente score che recita 5 sconfitte nelle ultime 8 gare (con appena 5 punti raccolti) si trasformerebbe infatti in un fardello difficile da digerire e potrebbe aprire a scenari impensabili fino ad un mese fa. Nel calcio però il tempo corre veloce e spesso supera la fiducia, di slancio, quindi occhio alle sbandate.
La società è rimasta in silenzio e si è palesata solo nelle persone del vicepresidente Giuseppe Fico e del ‘vice’ direttore sportivo Francesco Panfili, entrambi presenti alla conferenza stampa del tecnico prima della partenza per la Puglia. Che la musica fosse cambiata rispetto alla gestione di Goretti lo si era capito fin dai primi giorni dell’era Pizzimenti – quasi sempre scortato da Salerno anche nelle (poche) interviste pubbliche – ma che si potesse arrivare ad una situazione così poco organica nella gestione delle questioni più delicate (il caso Pettinari-Kabashi è un emblema) era onestamente impronosticabile.
Oggi la Reggiana dovrà essere più forte anche di questo e cercare di far valere lo spessore umano di leader come Bardi, Meroni e dello stesso capitan Rozzio, recuperato in extremis (almeno) per la panchina così come Gondo. Non ce la fa invece Vido che resta a casa per curare uno stiramento al flessore della gamba sinistra che lo terrà fuori almeno quindici giorni, tradotto: niente Catanzaro, se ne riparla dopo la sosta.
Marras invece stringerà i denti e sarà in campo: ballottaggio aperto con Vergara sulla zona destra della trequarti, ma l’ex Bari e Cosenza è un fedelissimo di Viali e non vuole mancare in un match così delicato. In attacco è arrivata l’ora di Pettinari, il bomber ‘ripescato’ dal patron Amadei assieme a Kabashi e che adesso ha una chance enorme per cancellare dieci mesi turbolenti. Le chiavi del centrocampo dovrebbero essere (ri)affidate a Stulac che avrà le spalle coperte (è auspicabile…) dalle corse si Sersanti e dai muscoli di Ignacchiti. Attenzione al Bari, squadra che non brilla ma che non si piega quasi mai, reduce da nove risultati utili consecutivi (2 vittorie e 7 pareggi) e che ha comunque una rosa superiore a quella della Reggiana.
Lasagna, Novakovich, Sibilli, Benali e Vicari sono ‘vecchi’ lupi di mare che sanno navigare in tutte le acque e garantiscono esperienza e qualità in una piazza non facile come quella pugliese. I numeri premiano anche la stagione dell’esterno sinistro Dorval (2 gol e 1 assist) spina nel fianco che dovrà essere contenuto da Fontanarosa.
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