"Ancora dispiaciuto per la retrocessione"
Luca Siligardi tra passato e futuro. "Alla Reggiana uno dei momenti più sfortunati della mia carriera. Ma quest’anno si salverà"
Con 352 presenze e 83 gol nei professionisti, è uno dei calciatori reggiani più rappresentativi degli ultimi 15 anni: Luca Siligardi, che spegnerà 37 candeline il 26 gennaio, da inizio dicembre è tornato a casa, firmando con la Correggese, in Eccellenza. Per lui brillano le 113 presenze in Serie A con 8 gol e 5 assist, ma anche i 162 gettoni in Serie B (37 gol e 28 assist), e 57 presenze in C con 9 gol e 7 assist. Le maglie indossate: Livorno, Parma, Verona, FeralpiSalò, Triestina, Spal, Bologna, Reggiana (9 presenze in B nel 2021 con Alvini), Bari, Crotone, Piacenza e Inter (anche giovanili).
Luca Siligardi, com’è nata la scelta Correggese?
"Quest’estate, dopo l’avventura con la Spal, avevo bisogno di restare in forma. Conosco i dirigenti della Correggese e gliel’ho buttata lì e da inizio agosto ho iniziato ad allenarmi con loro".
In attesa di una chiamata?
"L’intenzione era quella e un paio di proposte tra C e D erano pure arrivate, ma richiedevano spostamenti lontani e io cercavo una stabilità per la famiglia. Poi da cosa nasce cosa: mi trovavo bene con tutti, loro erano disponibili e ho iniziato a maturare l’idea di restare a Correggio. Sono contento di come sia andata: il progetto è serio e penso sia stata la soluzione migliore per me".
Siete primi a +6 su Brescello/Piccardo e Calcio Zola.
"C’è un bel progetto, persone preparate, l’ambizione di tornare in Serie D. La squadra ha ingranato e ora dobbiamo continuare così".
Com’è la sua quotidianità oggi dopo una vita nei professionisti?
"Affronto tutto come sempre: se pensassi di fare qualcosa di meno vorrebbe dire che avrei la testa di uno che voglia smettere. Io, invece, sto bene, e voglio giocare. Sicuramente qui vivo la quotidianità degli amici e dei parenti, che in giro per l’Italia non potevo avere".
Non è la prima volta che gioca vicino a casa: nel 2021 vestì la maglia della Reggiana in B (arrivò nel mercato di gennaio), anche se la parentesi fu sfortunata con la retrocessione.
"Sono molto dispiaciuto, unodei momenti meno brillanti della mia carriera. Ero motivato, arrivavo a Reggio, ero contento. Troppe cose non andarono: i risultati a volte erano troppo severi, presi anche il Covid per un mese e mi bloccò. Peccato davvero".
Alcuni atleti, come Libutti e Rozzio, sono ancora granata.
"Mi è capitato di rivederli da avversario, sempre un grande piacere: Cigarini, Rossi, Libutti, anche Rozzio; so che è fermo da tanto, gli faccio gli auguri di una pronta guarigione".
La Reggiana si salverà?
"Per me sì. Ha trovato due vittorie di fila in un momento difficile, speriamo arrivi presto alla quota che servirà per salvarsi. Società, dirigenti e mister conoscono bene la categoria, e chissà che gennaio non possa portare qualche rinforzo".
Passato e presente, manca solo il futuro: dove si vede nel post carriera?
"Da un po’ mi gira in testa l’idea di fare il corso da allenatore, ma questo solo dopo aver lasciato il calcio, e spero accadrà il più tardi possibile perché ho tanta voglia di giocare. Un giorno magari inizierò come collaboratore tecnico, non subito da primo allenatore, anche se la carriera mi ha insegnato che non ti devi precludere nulla, perché non si sa mai cosa possa accadere".
È appena iniziato il 2025: buoni propositi?
"Vincere con la Correggese, dare una mano per riportarla in Serie D, sarei già contento così".
Fuori dal calcio c’è qualcosa che le piacerebbe fare?
"Non sarebbe male riuscire a trovare un po’ di tempo per la pesca, è una mia passione".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su