"Avevo un solo obiettivo: tornare granata"

Manolo Portanova: "A livello psicologico la stagione scorsa è stata dura, ma credo di essere stato bravo a gestirmi"

di FRANCESCO PIOPPI -
5 settembre 2024
"Avevo un solo obiettivo: tornare granata"

Manolo Portanova: "A livello psicologico la stagione scorsa è stata dura, ma credo di essere stato bravo a gestirmi"

"Io penso che quest’anno ci sia una Reggiana migliore soprattutto dal punto di vista del gioco. I nuovi hanno capito subito la voglia che abbiamo di fare un campionato molto più bello e soddisfacente per i tifosi".

Manolo Portanova guarda al futuro con un entusiasmo tutto nuovo e con una serenità mai vista prima. In questo ottimo inizio granata c’è il suo marchio indelebile.

L’aria sembra cambiata e gli obiettivi potrebbero essere più ambiziosi del solito, lei si sente pronto?

"Sono venuto qui per questo. È da quando sono piccolo che mi pongo degli obiettivi, il primo è quello di arrivare alla salvezza e poi se c’è da prendere qualcosa al di sopra, faremo di tutto per arrivarci…".

Sul suo tavolo c’era un’offerta del Catanzaro che, si dice, fosse più gratificante dal punto di vista economico… Come si è sviluppata la trattativa per il suo ritorno in granata?

"È lunga eh…Potremmo stare qua mezz’ora. I primi contatti sono arrivati una settimana dopo la fine del campionato, ho avuto delle discussioni col Genoa che ringrazio per questi anni, ma non ho mai ascoltato nessun’altra squadra. Ho sempre detto che la mia volontà era quella di tornare alla Reggiana. Si è chiusa tardi, ma per fortuna il direttore Pizzimenti e il presidente Salerno hanno fatto un incontro decisivo nel momento giusto e sono tornato".

Perché voleva vestire solo il granata?

"Dal primo momento in cui sono arrivato a Reggio i tifosi sono stati eccezionali con me, mi serviva un ambiente così, che mi desse fiducia e l’ho trovato. Era doveroso ritornare qui, in una città che mi ha dato così tanto e dove ho lasciato il cuore".

Crede che Viali abbia trovato la giusta collocazione tattica per lei? Con Nesta spesso era impiegato quasi da ‘terzino destro’…

"Sì, ha trovato la posizione giusta per il mio modo di esprimermi, poi ovviamente se c’è da aiutare la squadra in altre zone del campo non ci sono problemi". L’anno scorso abbiamo visto il vero Portanova solo a tratti, forse anche condizionato dalle note vicende extra campo (condannato in primo grado a 6 anni per violenza sessuale di gruppo), quest’anno come si sente a livello ‘mentale’?

"Non posso negare che a livello psicologico sia stata dura, dal primo momento in cui sono arrivato sono state dette tantissime cose, ma preferisco non commentare quello che si dice, voglio far parlare solo il campo. Non è stato facile, ma credo comunque di essere stato bravo a gestirmi e anche i compagni sono stati fantastici. Quest’anno sento che è diverso, sto decisamente meglio, mi sono posto degli obiettivi personali molto importanti. Ovviamente la condizione fisica non può essere ancora al top perché sono arrivato da poco, ma sfrutterò la pausa per recuperare bene".

Lei è, di fatto, a tutti gli effetti un giocatore della Reggiana con prospettive da Serie A: vuole arrivarci in granata?

"Il mio obiettivo è tornare in A, lo sapete, se fosse con la Reggiana sarebbe spettacolare, ma non voglio correre troppo: adesso dobbiamo avere in testa la salvezza".

Ha parlato di una Reggiana cambiata rispetto alla gestione di Nesta, cosa vi chiede Viali?

"A livello tattico giochiamo un calcio molto più offensivo, andiamo a prendere le squadre in pressione mentre l’anno scorso giocavamo più indietro e facevamo fatica ad alzarci. Siamo stati bravi anche l’anno scorso, ma ora vedo più di facilità a creare occasioni da gol".

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