Cremonese annientata: hurrà dopo 49 giorni. Tre punti che portano i granata fuori dai playout
Bardi e compagni hanno fortemente voluto la vittoria decisa dai gol di Vergara e Vido. Il modulo 4-1-4-1 sta dando i frutti sperati .
CREMONESE
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REGGIANA
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CREMONESE (3-5-2): Fulignati; Antov, Ravanelli, Lochoshvili; Collocolo, Pickel (36’pt Zanimacchia), Castagnetti (25’st Majer), Bonaiuto (1’st Johnsen), Sernicola; Vazquez (25’st Nasti), Bonazzoli (13’pt De Luca). A disp.: Saro, Jungdal, Quagliata, Barbieri, Ceccherini, Vandeputte, Milanese. All.: Stroppa
REGGIANA (4-1-4-1): Bardi; Sampirisi, Meroni, Lucchesi, Libutti; Reinhart (1’st Ignacchiti); Marras, Sersanti, Portanova (32’st Kabashi), Vergara (32’st Girma); Pettinari (24’st Vido). A disp.: Motta, Stulac, Gondo, Fiamozzi, Okwonkwo, Fontanarosa, Maggio, Nahounou. All.: Viali
Arbitro: Scatena di Avezzano (Fontemurato di Roma 2 e Massara di Reggio Calabria; IV ufficiale Bozzetto di Bergamo; Var Gariglio di Pinerolo, Avar Minelli di Varese)
Reti: Vergara al 2’pt, Vido al 45’st.
Note: spettatori 8577, di cui 815 reggiani. Ammoniti Lochoshvili, Vazquez, Ignacchiti, Libutti, Bardi e Antov. Angoli: 9-5. Recuperi: 4’ e 6’.
Un’attesa lunga 49 giorni (sei gare): tanto è servito alla Reggiana per riassaporare il piatto migliore, quello della vittoria. E lo chef che ha cucinato i tre punti è una Reggiana da stella Michelin: vero, Cremonese irriconoscibile, ma la prestazione granata è stata perfetta.
Il gruppo di William Viali ha voluto fortemente questo successo, e lo ha dimostrato nettamente: Bardi ha terminato la gara a guanti puliti e questo già sarebbe sufficiente per sottolineare la solidità di squadra. Non solo frutto della difesa: una grande condizione fisica e spirito di sacrificio hanno esaltato i vari Marras, Portanova, Sersanti e Vergara nei mille ripiegamenti.
La Reggiana (che con questi tre punti ora è fuori dai playout), sotto l’insistente pioggia, parte a lampo: solo 100 secondi e il tabellone dello "Zini" diceva già 1-0, anzi 0-1. Marras recupera palla sullo strafalcione di Ravanelli, palla a Portanova che la mette bassa e Vergara col sinistro la sblocca. Il gol del talentino campano mancava da 106 giorni, quando firmò l’altro successo esterno (l’1-0 di Genova con la Sampdoria). Questo 4-1-4-1 sta dando i frutti sperati: la squadra è attenta e riparte sempre pericolosamente. All’intervallo lo 0-1 persiste, ma addirittura sta stretto alla ‘Regia’. Per agonismo, tenuta del campo e atteggiamento non c’è partita, e lo confermano anche le occasioni: attorno al 20’ prima Portanova segna un gran gol al volo (su tacco di Pettinari e cross di Sampirisi). Il numero 90, però, è di poco in fuorigioco. Poi Sersanti di testa non trova la porta su cross sempre di Sampirisi. Ma c’è da mangiarsi le mani al 44’: Portanova la controlla meravigliosamente di tacco e a tu per tu con Fulignati opta per un brutto scavetto e la manda fuori. Tra questi ieri a Cremona uno su tutti: il patron Romano Amadei, vicino alla squadra in un momento non facile.
Nella ripresa era facile prevedere una Cremonese arrembante. Un timore che non trova conferme: i grigiorossi si "sfogano" per un quarto d’ora (pericoloso tiro, finito fuori con deviazione, di Zanimacchia, e colpo di testa di poco fuori di Vazquez), ma poi la Reggiana riprende in mano la gara. Portanova conquista un rigore al 57’, anzi no: prima assegnato per contatto con Collocolo, poi revisione al Var e penalty revocato. Viali spiegherà che l’arbitro ha motivato dicendo di aver ravvisato nel video il pestone di Portanova su Collocolo e non il contrario. La ‘Regia’ confeziona al 90’ il raddoppio con tre subentrati (lancio di Kabashi per Girma, tacco dello svizzero e tiro in buca d’angolo di Vido). Tra gli striscioni d’affetto tra le due curve (con tanto di bandiera granata sventolata dai cremonesi e una grigiorossa in mano ai reggiani) e i tre punti d’oro, è stata Immacolata perfetta per il popolo granata.
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