Fiamozzi sa come fare: "Dobbiamo ribellarci"

L’esterno: "Non bisogna subire le situazioni negative, ma reagire come abbiamo fatto a Bari. Se restiamo a rimuginare siamo finiti...".

di FRANCESCO PIOPPI -
6 novembre 2024
Fiamozzi sa come fare: "Dobbiamo ribellarci"

L’esterno: "Non bisogna subire le situazioni negative, ma reagire come abbiamo fatto a Bari. Se restiamo a rimuginare siamo finiti...".

Fiamozzi, riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’episodio che vi ha consegnato il 2 a 2: Vergara conquista il rigore e Gondo va sul dischetto per porre fine a un digiuno che durava da oltre sei mesi, eravate preoccupati?

"In realtà io ero sicurissimo che avrebbe segnato, ve lo dico con sincerità. Cedric veniva dall’infortunio, ma aveva sempre fatto il suo gran lavoro, magari gli si può dire qualcosa a livello tecnico, ma è un ragazzo d’oro che si fa voler bene e che ci è mancato parecchio".

Sotto due a zero sembravate spacciati e invece avete reagito, cos’è scattato dentro di voi?

"Noi non dobbiamo mai accettare una situazione negativa, ma ribellarci. Dobbiamo essere capaci di metterci tutto alle spalle e di andare avanti, proprio come nella vita di tutti i giorni: se ti succede qualcosa di negativo e resti lì a rimuginare, sei finito".

A Bari per la prima volta avete conquistato punti rimontando da una situazione di svantaggio: può essere la gara della svolta?

"Speriamo lo sia, a livello di gruppo sicuramente è stata una bella scossa e ne abbiamo parlato ampiamente tra di noi".

Già altre volte, per esempio a Spezia, si era vista la difesa a tre, ma con il Bari è sembrata una scelta quasi definitiva sia per l’interpretazione – con i braccetti che facevano gioco – sia per il momento delicato in cui è stata attuata, è così?

"Non so onestamente se sarà definitiva, è una strategia che il mister ha scelto per quella gara e in base all’avversario".

Ma la Reggiana deve sempre cambiare assetto in base all’avversario? Non può avere una propria identità a cui poi vengono apportate alcune modifiche di volta in volta?

"Capisco il senso della domanda, ma bisogna fare distinzione tra assetto e principio di gioco. Se parliamo del principio di gioco, possiamo dire che non è mai cambiato, perché quello che ci chiede il mister è lo stesso da quando è arrivato…Cambiano le distanze tra i giocatori, ma i concetti trasmessi sono sempre quelli, l’assetto invece può variare a seconda di come si decide di impostare la partita. Di sicuro la difesa a tre con il Bari è proprio quella ‘fissa’, in cui io resto esterno e non devo costruire".

Domenica arriva il Catanzaro, che tipo di partita si aspetta? "Sarà un avversario tosto, affamato di punti proprio come noi e sarà una partita importante anche perché dopo c’è la sosta e finire bene ci permetterebbe di lavorare con maggiore serenità. Hanno cambiato guida tecnica e direttore, ma hanno giocatori importanti oltre al solito Iemmello, quindi non sarà una passeggiata".

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