Il derby granata dura un minuto e mezzo. Il Modena vince a Reggio dopo 74 anni
Portanova segna dopo 90 secondi, ma il gol viene annullato dal Var. Libutti e compagni non reagiscono e il Modena si prende il match
REGGIANA
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MODENA
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REGGIANA (4-1-4-1): Bardi; Libutti (39’st Gondo), Meroni, Lucchesi, Fontanarosa (24’st Fiamozzi); Kabashi (24’st Girma); Marras, Sersanti, Portanova, Vergara (13’st Vido); Pettinari. A disp.: Motta, Stulac, Reinhart, Okwonkwo, Ignacchiti, Maggio, Urso, Nahounou. All.: Viali
MODENA (3-4-3): Gagno; Dellavalle, Zaro, Cauz; Magnino (41’st Caldara), Gerli (28’st Battistella), Santoro, Cotali (23’st Idrissi); Palumbo, Caso (23’st Duca); Mendes (41’st Gliozzi). A disp.: Sassi, Bagheria, Beyuku, Di Pardo, Bozhanaj, Oliva, Abiuso. All.: Mandelli
Arbitro: Crezzini di Siena (Raspollini e Vigile; IV ufficiale Cerbasi; Var Volpi, Avar Maresca)
Reti: Mendes al 20’pt.
Note: spettatori 10339 (di cui 2164 modenesi). Ammoniti Zaro, Santoro, Fiamozzi, Battistella, Gondo, Gliozzi. Angoli: 6-2. Recuperi: 1’ e 5’.
La goduria dura una quarantina di secondi. Portanova fa esplodere il ’Città del Tricolore’ dopo un minuto e mezzo, buttando giù la porta dopo un’azione al velluto con Marras e Pettinari co-protagonisti. Ma è gloria fasulla perché il Var dice che l’ex Cosenza ha scippato il pallone a Gerli commettendo fallo. Decisione presa al volo, una quarantina di secondi appena.
Stop. Sipario. Il derby della Reggiana si chiude qui. I granata spariscono dal campo e il Modena senza troppa fatica la porta a casa con un gol ’sporco’ di Mendes che al 20’ approfitta di una svirgolata difensiva di Portanova e batte l’incolpevole Bardi.
La Reggiana invece di reagire, sprofonda. I granata per tutto il primo tempo non entrano mai in area e Gagno fa lo spettatore. Tanti errori (Kabashi da matita rossa), pochissime idee (Vergara irriconoscibile), nessuno che salta l’uomo e Pettinari isolato come Tom Hanks in versione ’Cast Away’.
Così non si poteva andare da nessuna parte. Oddio, il Modena non è che abbia fatto faville, ma va vicinissimo al gol due volte: zuccata di Zaro (37’) con palla sulla traversa, poi l’incubo Palumbo (Fontanarosa non dormirà per diverse notti) svernicia Kabashi sulla fascia e serve Caso che spara altissimo da dentro l’area (43’). La sensazione è che ai canarini basti spingere leggermente sul gas per mettere in difficoltà Meroni e compagnia bella. E la Reggiana? Non pervenuta. Viali a fine gara ha detto che c’è stata voglia e determinazione. Vero. Ma è anche ora di darci un taglio con i ’bla, bla, bla’ sull’impegno dei calciatori. È il loro lavoro. Punto.
Il secondo tempo? Meglio. Ma la Reggiana non morde: la difficoltà di segnare è cronica, Vido graffia al 13’, ma Gagno è attento ad alzare sulla traversa.
Mentre Palumbo maramaldeggia nella metà campo granata e Santoro tira da quattro metri tre volte nella stessa azione, la Reggiana rischia di pareggiare: Pettinari devia un tiro da fuori di Marras, Gagno è spiazzato, ma la palla finisce fuori di poco.
Viali sprona i suoi, ma non si vede neppure il forcing finale.
Finisce con il Modena che festeggia con i tifosi (2.200 persone): un successo che aspettavano da 74 anni (ultima vittoria a Reggio in campionato nella stagione 1950-51, 1-2 in rimonta).
La Reggiana, e qui ci riferiamo ai dirigenti, deve prendere atto che senza rinforzi si rischia seriamente di retrocedere. La squadra si è indebolita rispetto alla stagione scorsa e Viali può avere anche trovato la quadra del modulo, ma la qualità dei calciatori resta modesta.
Bisogna intervenire sul mercato: la salvezza di quest’anno è paragonabile a una promozione, perché Amadei ha deciso di cedere e sappiamo bene che in Serie B la società è molto più appetibile che in C.
Allora è bene che Marcello Pizzimenti la smetta di farsi tirare per la giacchetta un po’ da tutti in società e porti a casa un difensore, un centrocampista e un attaccante che siano in grado di alzare il livello qualitativo della rosa.
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