Lo sfogo a sorpresa di Salerno : "La situazione stadio è una follia"
Il presidente scatenato: "Basta trattare con un privato, il referente deve essere l’amministrazione"

Carmelo Salerno scruta l’orizzonte: speriamo sia meglio del presente
Un fiume in piena il presidente Carmelo Salerno, che alla presentazione di Dionigi ha esternato su tanti temi.
Presidente, per la prima volta avete cambiato allenatore in corsa. "Quando succede è perché le cose non vanno. Ringrazio Viali, in questi casi le colpe sono di tutti, in primis della società che decide, poi squadra, mister, direttore sportivo".
Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? "A Cosenza s’è rotto qualcosa, prestazione imperdonabile. Abbiamo deciso di non cambiare subito perché pochi giorni prima a Catanzaro avevamo fatto bene; con la Samp solo un’ora, col Sassuolo un tracollo".
Ed ecco Davide Dionigi. "Felicissimi di lui: almeno tre volte è stato vicino a questa panchina. Porta energia positiva, vogliamo che il suo sia un percorso lungo: le società crescono solo se c’è continuità".
Perché Mattia Destro? "Ho letto troppi commenti gratuiti: niente è improvvisato, lo avevamo già cercato due anni fa, poi a giugno e gennaio scorsi. Mattia voleva solo la Serie A: gli mancano pochi gol (9, ndr) per arrivare a 100 in A. Nelle ultime ore del mercato svincolati era vicino alla A (Parma, ndr), poi non se n’è fatto nulla, si è presentata l’occasione e in due secondi abbiamo fatto i documenti, che erano pronti da due anni. Il resto sono cavolate".
Quindi a gennaio non era un problema di soldi. "Questa sarà la stagione in cui spenderemo di più. Abbiamo trattato diversi attaccanti, ma non sono venuti e hanno segnato meno di Vido".
Le altre cose che voleva puntualizzare? "Sul tema delle curve col Sassuolo ho sentito dire che la società non ha fatto niente. Ora posso parlare, prima non potevo: ogni frase sarebbe stata strumentalizzata. Ci avevano chiesto parole concilianti nel primo comunicato che ha scatenato l’ira dei tifosi, ma grazie a quello le istituzioni mi hanno poi ricevuto. Mi sono sbattuto, ho fatto di tutto, ma non ci sono riuscito, mi dispiace. Però accusare la società di non aver fatto niente...no, non ci sto. E poi...".
Dica. "In tanti mi chiedono se nel momento in cui il Sassuolo ha acquistato lo stadio sia stato firmato un atto che tutelasse la Reggiana. Non c’è nulla. Allora sapete cosa dico? A fine stagione andrò dall’amministrazione comunale a spiegare che ogni anno su 100 società professionistiche ce n’è una che deve trattare il contratto per lo stadio che serve per iscriversi al campionato. Non è possibile: chiederò di stipulare una convenzione pluriennale, come tutti in Italia. Dobbiamo trattare con l’amministrazione, non con un privato, che fa i suoi interessi e li fa bene. Se un giorno Mapei si alza e dice ’non vi vogliamo più’, noi non ci potremo iscrivere. E’ una follia".
È molto arrabbiato... "Quando le cose non vanno sto male fisicamente. Vedo questo cielo nuvoloso su Reggio impregnato di pessimismo, disfattismo e vittimismo. Ho sentito dire che questa società ha fatto il suo corso, che non rappresenta i tifosi. Cosa è saltato in mente a chi lo dice? Siamo gli stessi che hanno portato la squadra da Sasso Marconi a Parma. Sbagliamo, siamo umani, ma dire che siamo disimpegnati non è accettabile: vogliamo il bene della Reggiana almeno quanto la piazza! Di soldi ne sono stati messi. Prima ci si allenava in 7 campi diversi, oggi c’è un centro sportivo top. È primavera: qualcosa di nuovo è sbocciato, c’è speranza, c’è un nuovo mister. Basta fare le vittime: dobbiamo essere orgogliosi di giocare contro squadre come Samp e Bari".
Intanto Salerno ha già incassato il sostegno di Carmine Migale e Giovanni Tarquini dell’associazione Reggio Civica. "La Reggiana merita rispetto. Pieno sostegno al presidente riguardo la situazione inaccettabile dello stadio Città del Tricolore".
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