Panchine fragili in Serie B. Sei club hanno già cambiato

Il 30 per cento delle società ha sconfessato la scelta iniziale. Gli ultimi allenatori a saltare Bisoli (per ora Mandelli) e Valente (c’è Zaffaroni).

di FRANCESCO PIOPPI
5 novembre 2024
Il 30 per cento delle società ha sconfessato la scelta iniziale. Gli ultimi allenatori a saltare Bisoli (per ora Mandelli) e Valente (c’è Zaffaroni).

Il 30 per cento delle società ha sconfessato la scelta iniziale. Gli ultimi allenatori a saltare Bisoli (per ora Mandelli) e Valente (c’è Zaffaroni).

La Serie B non aspetta. È questo il dato che emerge osservando le manovre dei club che in sei casi su venti hanno esonerato il proprio allenatore dopo appena dodici giornate. Questo significa che il 30% delle scelte iniziali è già stato sconfessato quando il percorso non è arrivato nemmeno ad un terzo (12 su 38 giornate, pari al 31,5%) del proprio totale. Parliamo di Sampdoria (dentro Sottil, fuori Pirlo), Cittadella (Dal Canto per Gorini), Cremonese (Corini per Stroppa), Frosinone (Greco per Vivarini) e dei ‘last minute’ che riguardano il Sudtirol (out Valente, c’è Zaffaroni) e il Modena che ha deciso di salutare Bisoli dopo la sconfitta con lo Spezia, affidando la conduzione a Paolo Mandelli, tecnico della Primavera. Almeno fino alla prossima sfida con la Carrarese toccherà a lui, poi il direttore sportivo Andrea Catellani deciderà se proseguire su questa strada oppure affidarsi ad un profilo più esperto. La piazza invoca il ritorno di Tesser, il nome forte pare essere però quello di Semplici, mentre il procuratore Tinti spinge i propri assistiti Pirlo e Bucchi che però non sembrano riscontrare un reale gradimento. Quattro delle sei squadre che hanno cambiato ‘mister’ sono attualmente dietro alla Reggiana in classifica (Cittadella, Frosinone, Sudtirol e Modena), ma questa tendenza al ‘cambio facile’ porta davvero ai risultati sperati? In Serie A – per esempio – il trend è stato invertito in maniera solare, tanto che l’unico esonero riguarda la Roma che ha licenziato De Rossi e sta per concedere addirittura il bis cacciando Juric, mentre nessuna delle altre 19 ha (ancora) premuto il pulsante del ribaltone. Dare una risposta concreta diventa complicato, quasi impossibile, ma si può osservare come l’anno scorso solo sette squadre su venti (Reggiana, Parma, Venezia, Catanzaro, Pisa, Cittadella e Sampdoria) non abbiano fatto alcun cambio in panchina e alla fine della stagione due sono state promosse in Serie A (Parma e Venezia), due hanno fatto i playoff (Catanzaro e Samp) e le altre tre (Reggiana, Cittadella e Pisa) si sono salvate senza troppi patemi. Il Bari che ha cambiato addirittura tre guide (Mignani, Marino e Giampaolo) si è salvato allo spareggio contro la Ternana, mentre Lecco, Feralpi e Ascoli sono retrocesse direttamente. Non c’è una ricetta, ma l’impressione è che la continuità alla lunga dia i propri frutti.

PREVENDITA. Per Reggiana-Catanzaro sono già 778 i biglietti venduti, di cui 677 nel settore ospiti (curva nord).

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