Panizzi vola in B: "Ora la salvezza della Regia"

Erik è uno dei leader del Mantova, che ha dominato il campionato. Ma il cuore resta granata: "Mi piace molto Girma"

di FRANCESCO PIOPPI -
10 aprile 2024
Panizzi vola in B: "Ora la salvezza della Regia"

Panizzi vola in B: "Ora la salvezza della Regia"

Nella favola del Mantova - appena promosso in Serie B dopo il ripescaggio di nove mesi fa dai dilettanti - c’è un cuore cento per cento granata.

È quello di Erik Panizzi, classe ’94 nato a Guastalla e cresciuto nelle giovanili della Reggiana, maglia con cui ha esordito tra i professionisti e ha poi collezionato 73 presenze (una rete) dimostrando sempre grande professionalità e devozione alla causa.

Le strade si sono separate nell’estate del 2018 a causa del fallimento della gestione Piazza, beffardamente dopo la miglior stagione di questo terzino sinistro che in quell’annata si ritagliò spazio e considerazione (anche) come braccetto nella difesa a tre.

Panizzi, riavvolgiamo il nastro e torniamo alle tante incertezze che c’erano attorno al Mantova.

"Eravamo reduci da un’annata molto pesante e in cui avevamo affrontato tanti problemi. Ci siamo giocati la salvezza fino all’ultima partita prima in campionato e poi ai playout, ma purtroppo quando una squadra inizia con aspettative di altro tipo e si trova invischiata in quelle situazioni è ancora più difficile e siamo retrocessi. Memore anche della situazione capitata a Reggio, ho pensato che sarebbe stato meglio aspettare anche perché ho sempre avuto grande stima del presidente Piccoli…".

E poi è nato quello che lo stesso presidente Piccoli ha definito ‘un miracolo’…

"Non dimenticherò mai la chiamata del mio agente, erano le 10,30 di sera e non me l’aspettavo… Mi diceva che Botturi, il direttore sportivo, mi voleva parlare: l’incontro con lui è stato spettacolare, ho sentito subito il feeling giusto e da lì è partito un po’ tutto’".

Poi è arrivato anche mister Possanzini di cui si dice un gran bene, ma che tipo di allenatore è?

"Un tecnico che fa giocare la palla in ogni situazione, anzi direi proprio che ti obbliga, ma non ti fa mai pesare l’errore se avviene dopo una lettura giusta. Quello che facciamo è studiato e ragionato, quindi l’importante è che il concetto sia corretto. Già dal ritiro ho avuto ottime impressioni, sia dalle persone che erano state scelte che a livello tattico: si vedeva che poteva nascere qualcosa di bello".

E così la sua carriera può arricchirsi di un altro capitolo importante come la Serie B: c’è aria di conferma o sarà rivoluzione?

"Non so quale politica sceglierà il club, ci sono squadre che hanno stravolto e altre che hanno mantenuto l’ossatura. La sensazione è che si voglia dare continuità e ovviamente mi piacerebbe farne parte".

Tra i protagonisti della promozione c’è Galuppini, più volte ‘promesso sposo’ della Reggiana ai tempi di Diana, ma che tipo di giocatore è? Può stare in Serie B?

"È calciatore con un con talento incredibile e capisce il gioco come pochi. Ha sicuramente la qualità per stare in B: è un attaccante esterno, ma gli piace andare in giro per il campo, non è uno che sta sul suo binario". Passiamo alla Reggiana è ancora in contatto con qualcuno? La segue?

"Non conosco quasi più nessuno a parte Rozzio. Mi hanno scritto Lillo (Gaspari) e Malpeli per farmi i complimenti e mi hanno fatto molto piacere. Ovviamente la seguo sempre, inizialmente ha avuto un po’ di difficoltà, ma poi si è ripresa alla grande e direi che stanno facendo un percorso in linea con gli obiettivi".

C’è qualche giocatore che l’ha sorpreso in modo particolare?

"Sicuramente Girma che non conoscevo, Portanova è un calciatore di alto livello e anche Pieragnolo sta facendo un bellissimo campionato".

E come si spiega che in casa non si vince mai…

"Non so rispondere, ma giocare al ‘Città del Tricolore’ è spettacolare e ti dà una spinta in più. Può essere che lo sia anche per gli avversari e questo magari alla lunga lo paghi, ma ripeto: non ho una risposta".

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