Reggiana in crisi: solo 4 punti in 10 partite, penultimo posto in classifica
La Reggiana precipita in classifica con 4 punti in 10 partite e affronta l'emergenza assenze per la sfida contro il Brescia.

Marcello Pizzimenti è stato squalificato un turno: era stato espulso nel match col Pisa
La miseria di 4 punti nelle ultime dieci partite: nettamente peggio di tutti considerando che in questo lasso di tempo la penultima è il Cittadella col doppio dei punti (8). Nasce da questo crollo l’attuale penultimo posto della Reggiana con 32 punti. Un crollo verticale e inaspettato, per una squadra sì discontinua, ma sempre capace di infilare quella vittoria che permetteva di mantenerla fuori dalla zona rossa.
Peggio di tutti nelle ultime dieci con 4 punti: a 8 c’è il Cittadella, a 9 Cosenza e Mantova, poi Brescia con 10, Carrarese con 11, Salernitana con 12, Samp e Sudtirol con 13, e poi tutte le altre in orbita playoff. Fa eccezione il sorprendente Frosinone che sembrava morto e, invece, nelle ultime dieci ha fatto 17 punti, come la Juve Stabia e peggio solo del solito Sassuolo (23 punti).
I numeri disastrosi non finiscono qui per la Reggiana: in questo campione di gare ha incassato ben 19 reti, che è il peggior dato di tutte (con 18 ci sono Cosenza e Mantova, meglio di tutti il Sassuolo con 9).
Solo la Reggiana non ha vinto neanche una partita nelle ultime dieci: una caduta spaventosa e difficile da prevedere, con anche una striscia aperta di tre sconfitte di fila che in questa stagione ancora non si era mai verificata. Pochezza anche nei gol fatti, cioè 8, e peggio hanno fatto solo il Brescia con 7 e Cosenza e Cittadella con 6 (a quota 8 anche Salernitana e Sampdoria). Al di là di aspetti tecnici e di analisi sui reparti, è questo crollo totale nel momento topico che ha spinto i granata fino al baratro del penultimo posto. La cosa curiosa è che anche l’anno scorso la Reggiana arrivò a perdere tre gare di fila soltanto ad aprile, prima non era mai successo: anzi, non ne aveva mai perse nemmeno due di fila, e ad aprile ci fu il terribile trittico di kappaò maturati con Cittadella (2-0), Lecco (1-0) e Cosenza (4-0) tutti senza segnare.
Coi calabresi era il 19 aprile, e dopo mancavano solo 4 turni, una situazione simile a quella di oggi. La sostanziale differenza è che i granata avevano già 40 punti (poi chiuderanno a 47) mentre oggi, quando ne mancano 5, i punti sono 32 e soprattutto la classifica è spietata.
Per questo non conta parlare dell’anno scorso, ma solo la gara di Brescia di lunedì, anche perchè Frosinone e Mantova insegnano che con un filotto di qualche gara si può tornare a respirare. Mister Dionigi deve fare i conti con l’emergenza delle assenze tra squalificati (Bardi, Cigarini e Girma) e infortunati (Meroni in forte dubbio, Portanova ci sarà, Sersanti lo sapremo oggi e certamente out Urso e Pettinari). Pasquetta potrebbe essere la volta dell’esordio per uno spezzone di gara di Destro, che anche col Pisa nel finale si stava scaldando. In porta, al posto di Bardi, Motta è in vantaggio su Sposito. Non mancherà l’apporto dei tifosi: sono 368 i granata che hanno già preso il biglietto.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su