Un campione a Novellara. Inedito su Felice Romano: allenò la squadra del paese

Due studiosi hanno trovato documenti e immagini della stagione 1927-28 con in panchina l’ex bomber azzurro e della Reggiana (39 gol in 90 gare) .

di MASSIMO TASSI -
11 aprile 2024
Inedito su Felice Romano:  allenò la squadra del paese

Inedito su Felice Romano: allenò la squadra del paese

È il ritorno di Felice, l’unico granata convocato nella nazionale azzurra. Già, Felice Romano, l’asso giunto da lontano, che negli anni ‘20 ha trascinato la Reggiana in Serie A con una cavalcata trionfale, ai tempi di Severino Taddei e Vittorio Palazzi Trivelli. Aspetti poco conosciuti o inediti dello storico bomber granata (90 partite, 39 reti) arrivano da Novellara con le ricerche di Alessandro Cagossi e Omar Malagoli, che stanno preparando un libro sull’avventura centenaria del calcio nella cittadina gonzaghesca.

Gli studiosi hanno individuato immagini, dati e testimonianze che sottolineano la presenza di Romano all’ombra della Rocca. "Nella stagione 1927/28 l’Us. Novellarese si è iscritta al suo primo campionato in assoluto, quello provinciale organizzato dall’Unione Libera Italiana del Calcio. L’allenatore di quella squadra era il famoso giocatore della Reggiana e della nazionale italiana Felice Romano. Partecipare al torneo dei Liberi richiedeva finanziamenti importanti per una piccola realtà calcistica come quella novellarese, ma il nuovo campo di via Cavour, realizzato negli ex orti del convento dei Cappuccini, garantiva un costante seguito di spettatori che, con gli incassi al botteghino, permettevano di portare avanti l’attività", evidenzia Alessandro Cagossi.

Felice Romano approda a Novellara a 33 anni. L’età e problemi a un ginocchio stanno minando la sua costante presenza di fronte alle grandi platee. E’ un emigrante del calcio. Nato nel 1894 a Buenos Aires da una famiglia italiana in cerca di fortuna in Argentina, ha fatto ritorno in Europa con il fratello maggiore Paul, anch’egli calciatore. Ha giocato in Francia, in Svizzera, a Torino, dove ha conosciuto Taddei, che l’ha convinto a trasferirsi a Reggio. Stella dei granata, viene convocato da Vittorio Pozzo in azzurro.

Ora, eccolo a Novellara, nel calcio di provincia, dove l’entusiasmo dei pionieri del pallone avvicina sempre più sportivi a questa disciplina che va perfezionandosi, che si prepara a rivaleggiare con ciclismo, boxe e ginnastica. Il suo ruolo è di mister in un campionato di ambientamento per i locali giocatori in casacca azzurra. Nei risultati spicca la vittoria corsara per 1 a 0 al vecchio Mirabello sulla Ariostea, squadra che si aggiudicherà il torneo. E su questo punto, un giornale parla di una prestazione "incolore" dell’Ariostea, i cui giocatori la sera precedente sono stati notati al Teatro Municipale in occasione di un galà. Il giornale evidenzia la vittoria meritata del Novellara. Ecco poi la sorpresa, che riguarda proprio l’oriundo Romano. "Sul periodico ‘Il Mirabello’ si parla della partita a San Martino in Rio a ridosso della locale Rocca, che conclude il campionato 1927/1928. È il 10 aprile, ci sono tanti spettatori. Tra chi è sceso in campo, spicca Romano, che gioca in attacco. Nonostante la sua presenza e il fatto che trascini il Novellara, vince il San Martino", aggiunge Cagossi.

Felice Romano torna brevemente a vestire la casacca granata, per gettare la spugna nel 1930. Nel dopoguerra allena brevemente Reggiana e Arezzo, con poca fortuna, poi si allontana dal calcio. Si spegne nel 1971, in povertà. Riposa a Reggio nel cimitero monumentale.

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