Roma, Mourinho: "Contro la Juve Dybala a disposizione, Mancini gioca. Su Bonucci..."
Le parole del tecnico portoghese nella conferenza stampa alla vigilia del big match
Roma, 29 dicembre 2023 – Un finale di 2023 da cuori forti all'Olimpico. Sabato la Roma ospiterà la Juventus nell'ultima partita dell'anno, la penultima del girone d'andata di questa stagione di Serie A. Una sfida di altissimo profilo cui i giallorossi arrivano in piena rincorsa al quarto posto, dopo aver perso due giornate lo scontro diretto contro il Bologna, ma aver poi rimediato la seguente battendo il Napoli. Dall'altra parte della barricata c'è però la Juventus, unica vera antagonista fin qui dell'Inter e condannata a contenere il tentativo di spallata al campionato da parte dei ragazzi di Inzaghi. Due squadre dunque condannate a vincere per una sfida dai cuori forti.
Duello ad alta quota che José Mourinho ha presentato nella sala stampa di Trigoria, presenziando davanti ai giornalisti. La prima domanda della conferenza stampa verteva sul tema dei giocatori in dubbio per la sfida, in particolare Mancini e il grande ex Paulo Dybala. La risposta dello Special One è stata ricca di ironia: "La risposta se sarà o meno titolare Dybala non te la do. Fare la conferenza stampa alle 10.30 prima dell'allenamento è anche una protezione. La sensazione è che Paulo sia disponibile. Dopo se gioca titolare o parte dalla panchina, al di là che non voglio dirlo, è perché non ho ancora deciso. Non abbiamo ancora parlato con lui delle sue sensazioni. Se tutto va bene oggi in allenamento, sarà disponibile per giocare. Mancini è nella stessa situazione della settimana scorsa, con la sensazione che lui conosce già come sia giocare senza allenarsi. Ha fatto bene con il Napoli e a Torino giocherà, insieme a Llorente e N'Dicka, non ci sono dubbi".
Non solo uno sguardo a se stessi, nella seconda domanda si è chiesto al tecnico lusitano come veda la squadra di Max Allegri e cosa si aspetti dalla sfida dell'Olimpico. "La Juve è la Juve - dice l'allenatore portoghese - e Allegri è Allegri. Sappiamo sempre cosa aspettarci da loro. Quando si parla di una squadra e di un allenatore che punta al risultato, io lo interpreto come la cosa più importante nel calcio. C'è gente che quando si parla di 'risultatista' pensa sia qualcosa di negativo. Per me questa parola ha tutte connotazioni positive. La Juve difende tanto e bene, quando esce in contrattacco è fortissima, sulle palle inattive hanno fatto tanti punti. Gioca una partita a settimana e questo non significa solo una sfida a settimana, ma poter lavorare tanto in campo ed essere più riposati. Sta lì insieme all'Inter nella guerra, tra virgolette, per lo scudetto".
C'è stata anche la possibilità di discutere, per la verità in maniera molto rapida, dei due principali rumor di mercato sulla Roma: quello riguardante la possibile uscita di Renato Sanches e quella dell'ingaggio di Leonardo Bonucci, facendo anche riferimento al fatto che il tifo di una squadra possa influenzare o meno una trattativa. Così Mourinho: "Il mercato è a gennaio e io non ho l'esigenza di un difensore, ma il desiderio sì. Di Renato Sanches mi sento a mio agio per parlarne, perché è un nostro giocatore, di Bonucci no. Lui va rispettato e per farlo, bisogna trattarlo in quanto giocatore ancora dell'Union Berlino. Riguardo a Renato non ho alcuna informazione né da parte sua, dei suoi procuratori, che tra l'altro sono i miei stessi, e nemmeno da parte del direttore Pinto. Lui vive una situazione ovviamente complicata e difficile da gestire anche per me. Partirà per Torino? È un dubbio, perché la settimana non è stata pulita di lavoro e non ha lavorato come tutti gli altri. Sicuramente non giocherà. Riguardo alla frase sul fatto che l'ambiente possa o meno influenzare le trattative, ho una mia opinione personale. Io dico sempre due cose, il cuore di un club sono i tifosi. Ma ci sono le proprietà e le strutture che sono diverse e sovrane. Le decisioni sono di chi è sovrano. Per questo credo che quando tu fai qualcosa che piace molto ai tifosi stai alimentando quella passione, quell'amore; quando fai il contrario secondo me non si deve fare e più di questo non posso dire".
Si è chiesto anche allo Special One cosa serva per fare risultato allo Stadium. "Serve personalità. Poi ovviamente serve tanto anche dal punto di vista tattico, ma la personalità sarà fondamentale. Nonostante abbiano stili diversi, possiamo paragonare Napoli e Juventus per il loro potenziale elevatissimo: contro il Napoli magari l'Olimpico ci ha dato questa personalità, la faccia tosta di affrontare una squadra più forte alla pari, poi la squadra ha interpretato benissimo la gara. Domani servirà tutto quello che abbiamo visto in positivo contro il Napoli. Sappiamo che sarà una sfida difficile, sappiamo che ci saranno duemila nostri tifosi, ma ce ne saranno anche quarantamila juventini. Non sarà facile, ma serve coraggio per andare lì e giocare faccia a faccia. Mi piacerebbe vedere lo stesso contro la Juventus".
Mourinho si è dedicato anche a una piccola analisi individuale, andando a parlare nello specifico di Lorenzo Pellegrini, capitano ritrovato in campo, ma ancora non al meglio delle proprie potenzialità. "Il mio parere è che sta migliorando, al di là del gol che ha fatto, importantissimo è stato come è entrato in partita e ancora prima durante la settimana ha fatto un ottimo lavoro in allenamento. Lui non lavora mai male, al contrario di altri, lui lavora sempre concentrato e l'ho visto molto bene la settimana scorsa. Aveva feeling e dava tanta qualità. Questa settimana, ha dato continuità a queste sensazioni. Per un periodo, abbiamo visto un Lorenzo molto piatto: un livello non altissimo, da cui non riusciva a salire. Ora ha avuto un picco e dobbiamo approfittare di questo momento. Lui è un giocatore di qualità superiore".
La conferenza stampa si è conclusa tornando sul tema della difesa e delle tempistiche necessarie per un possibile ingaggio a gennaio. Ecco come ha commentato Mourinho questa situazione: "Se inizio a pensare a tutto questo perdo la concentrazione sulla prossima partita. Domani abbiamo i nostri tre difensori, che ormai giocano insieme da tempo, e Bryan a centrocampo. Da tempo stiamo lavorando con Çelik lì da terzo per dargli più conoscenza tattica per poter giocare lì. Ha fatto 60 minuti contro lo Sheriff nel ruolo, un livello basico, ma sta lavorando per migliorare. Noi sappiamo da sei mesi che N'Dicka andrà via e che Kumbulla non sarà disponibile titolare già a gennaio, ma al massimo come rincalzo. Da tre mesi sappiamo che Smalling non ci sarebbe stato a gennaio. Adesso sappiamo anche che Mancini e Cristante sono diffidati, pensa allo scenario con un unico difensore centrale per una partita. Conosciamo la situazione da molti mesi. Ho promesso a me stesso di dare tutto al di là delle circostanze. Finita la partita con la Juve, inizieremo a pensare alla Cremonese, preparerò la squadra al massimo con quello che avrò a disposizione. Kumbulla non parte per Torino".
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