La Roma a Claudio terzo: "Arrivano i nostri"
Ranieri torna sulla panchina giallorossa, a Londra l’accordo con Friedkin: "Mi hanno chiamato perché c’è una gatta da pelare"
In fondo la pronuncia di Sir all’inglese non è lontana di quella di ’Sor’ in romanesco. Da Sir a Sor Claudio è un attimo, e nel discutibilissimo gioco di parole si nasconde una grande verità, che ha guidato la scelta della Roma: Ranieri sarà il nuovo allenatore dei giallorossi fino a fine stagione, poi ne diventerà direttore tecnico. Lo hanno scelto perché è uomo del popolo capace di stare a corte senza problemi, Sor e Sir appunto. Per la cronaca è il terzo mister a sedersi sulla panchina della Lupa in questa stagione, iniziata da Daniele De Rossi e proseguita con Ivan Juric, esonerato domenica dopo la sconfitta casalinga contro il Bologna, ma ovviamente l’idea frullava già prima nella mente della proprietà americana del club. "Una bella gatta da pelare? Per questo mi hanno chiamato. Arrivano i nostri", ha detto scherzando Ranieri prima di imbarcarsi in serata verso l’Italia, dopo aver trovato l’intesa.
Perché ieri l’incontro decisivo è andato in scena a Londra, dove i Friedkin hanno la loro base operativa in Europa e dove lo stesso Ranieri ha una casa. Il tecnico ha incontrato di persona il presidente Dan Friedkin, e adesso torna per la terza volta nella ’sua’ squadra, lui cresciuto a San Saba eppure spesso associato al quartiere Testaccio dove il padre aveva una macelleria (e questo vale a Claudio il soprannome di ’Er Fettina’).
Una scelta che sicuramente tranquillizza la piazza e che dimostra, in prospettiva, la voglia dei Friedkin di affidarsi a uomini di un calcio più tradizionale e meno ’americano’, se così vogliamo definirlo.
Per Ranieri, che ha sorpassato Mancini e Montella (ostacolato da una clausola per rescindere con la Turchia) è la terza volta da tecnico giallorosso: la prima nel 2009, al posto di Luciano Spalletti, la seconda dieci anni dopo quando sostituì Eusebio Di Francesco.
73 anni appena compiuti, romano dentro ma capace di girare l’Italia e il mondo, Ranieri ha un curriculum da allenatore che inizia nel 1986 in Interregionale nella Vigor Lamezia (campionato vinto) e arriva fino a serie A, Premier e Liga. Gli manca lo scudetto in Italia (con la Fiorentina ha vinto Coppa Italia e Supercoppa), ma nella sua collezione di risultati ce n’è uno che brilla più degli altri: è il titolo della Premier vinto alla guida del Leicester nel 2016, una delle ultime favole di un calcio che finisce sempre per premiare i soliti noti. Dopo aver salvato il Cagliari nel campionato scorso, aveva detto che sarebbe tornato in panchina solo per una nazionale (l’esperienza in Grecia non è stata esaltante), salvo ammettere che gli stava tornando la voglia di allenare.
E comunque alla Roma il Sor Claudio non sarebbe mai stato capace di dire no. Bentornato.
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