Ciclone Osimhen sul Mapei Stadium. Piovono gol, i neroverdi affondano

Vantaggio illusorio di Racic, poi inizia l’allenamento del Napoli che colpisce sei volte. Tripletta del nigeriano

29 febbraio 2024
Ciclone Osimhen sul Mapei Stadium. Piovono gol, i neroverdi affondano

Ciclone Osimhen sul Mapei Stadium. Piovono gol, i neroverdi affondano

di Stefano Fogliani

REGGIO EMILIA

Comincia come aveva finito Alessio Dionisi, Emiliano Bigica. Ovvero perdendo, in casa, segnando e subendo, suo malgrado, prima la rimonta degli avversari e poi una classifica che è la stessa del suo predecessore, ma con una gara in meno da giocare e un passivo terrificante.

Il problema, del resto, per l’allenatore barese, catapultato in prima squadra dalla Primavera, è lo stesso che aveva Dionisi, ovvero che in campo mica ci vanno i tecnici, ma le squadre. E, a proposito di squadre, il Sassuolo è quello che ha perso con l’Empoli (e anche da altri) subendo tre gol, figuriamoci se può salvare la pelle contro il Napoli cui servono europunti e che ai margini della partita resta solo finchè non ingrana, ovvero al 30’. Fin lì la mossa di Bigica (4-3-3 in fase di possesso, 4-5-1 senza palla) paga, con i neroverdi che vanno addirittura in vantaggio, ma dalla mezz’ora in avanti il campionario offerto dai padroni di casa è quello già proposto troppe volte in stagione. Ovvero friabilità difensiva e peso offensivo pari allo zero: inevitabile il Napoli risalga, e dilaghi. Due gol-fotocopia subiti in 2’ (prima Rahmani, poi Osimhen, per lui i gol contro il Sassuolo sono 9 in carriera) mettono le ali alla squadra di Calzona, abbandonando il Sassuolo ad una disputa la cui imparità si fa imbarazzante via via che passano i minuti. Dalla panchina i possibili uomini della svolta – Erlic e soprattutto Berardi, ma anche Kumbulla, dentro gli ultimi 15’ – possono solo guardare, non ancora pronti a salire sulla zattera neroverde, che nel frattempo, subito il sorpasso partenopeo, naufraga. Osimhen, che si era mangiato a due metri da Consigli il 3-1, lo trova a fine primo tempo, agevolato da un errore in appoggio di Henrique e, in avvio di ripresa, c’è un altro uno-due a scuotere il legno neroverde.

Tressoldi regala la tripletta al nigeriano con una topica, su rinvio dal fondo, da ‘Mai dire gol’ chiudendo sul nascere i secondi 45’ e spegnendo del tutto le velleità (?) del Sassuolo, mentre Kvaratskhelia per segnare non ha bisogno di nessuno. Gli basta ‘accendersi’: lo fa al 50’ dopo aver seminato il rincorrente Pedersen, per la cinquina, si ripete al 75’ cucendo addosso al Sassuolo un cappotto non richiesto, a dispetto della serata piovosa. Il match, del resto, era già da tempo accademia – zero ammoniti e zero recupero nella ripresa – con le differenze del caso: dalla panchina del Sassuolo si alzano, per dire, Missori, Volpato e il ‘deb’ Kumi, da quella del Napoli Raspadori, Zielinski e Simeone, tra gli altri, a marcare ulteriormente, ce ne fosse bisogno, la distanza siderale che corre oggi, tra i neroverdi ed i campioni d’Italia. Che saranno anche dimessi ma bastano e avanzano per questo Sassuolo, atteso adesso a Verona per la ‘madre di tutte le partite’.

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