Consigli ritrovato. Bene Pedersen

Il Sassuolo vince 1-2 contro il Lecce grazie ai gol di Strefezza e Berardi. Pedersen, Erlic, Ferrari, Vina, Boloca, Racic e Pinamonti si dimostrano affidabili, mentre Castillejo e Laurienté faticano a trovare la migliore versione di sé.

7 ottobre 2023
Consigli ritrovato. Bene Pedersen

Consigli ritrovato. Bene Pedersen

CONSIGLI 7. Il Lecce lo cerca da subito, con Strefezza e non solo in avvio, lui si fa trovare. Anche da Gendery e Almquist al tramonto del primo tempo, quando il Lecce comincia a fare sul serio. Ritrovato.

PEDERSEN 6. Alla prima dal 1’, gli tocca uno Strefazza che parte ai cento all’ora. Lo frena prima, lo gestisce poi, lo domina dopo, a dispetto di un giallo rimediato a certificarne ovvi affanni, dai quali riemerge prendendosi anche qualche buon cross dal fondo. Tiene in gioco, suo malgrado, Krstovic in occasione dell’1-1.

ERLIC 6. Chiusura magistrale su Rafia al 5’, poi duello al calor bianco con Krstovic. Le prende e le da’ che è un piacere, il centrale croato, poi si arrende al cambio (36’ s.t. Tressoldi s.v. Serra i ranghi nel finale)

FERRARI 6. Vince il ballottaggio con Tressoldi: per l’applicazione e la puntualità che ci mette a occhio non sarà l’ultima volta che succede. Meno esplosivo, ma molto più affidabile rispetto al brasiliano.

VINA 6. Almquist lo attacca profondo: il laterale ex Roma gli oppone diagonali a lungo efficaci, salvo poi vedersi superato sulla corsa da un avversario che ha più ‘gamba’. Regge fino alla fine, ed è già una notizia.

BOLOCA 6,5. Il giallo che prende dopo meno di un minuto di gara lo depotenzia solo in parte. Il suo piano B prevede quindi più gestione e meno aggressività: lo porta a termine.

RACIC 6. Dionisi lo toglie dall’armadio per preservare il doppio play e opporre muscoli e centimetri al Lecce. Va addirittura vicino al primo, e clamoroso gol, quando non sono passati 20’, poi si dedica alla demolizione delle trame leccesi, sporcando quanti palloni può. Intraprendente, ma impreciso, al tiro (36’ s.t. Obiang s.v. Un errore in uscita passa in cavalleria)

BERARDI 7. Quarto gol in cinque gare contro il Lecce, solo una delle tante vittime del genietto calabrese. Che si cala nei panni che gli cuce addosso il match senza formalizzarsi se c’è da correre anche all’indietro. Rafia prova ad azzopparlo in chiusura di primo tempo, non ci riesce ma ne limita gli estri nle secondo.

CASTILLEJO 5,5. La giostra dei trequartisti (lui è il terzo che comincia lì nelle ultime tre gare) premia lo spagnolo, che tuttavia mostra limiti ben evidenti, soprattutto in copertura. Questione, anche, di corsa che l’ex Milan, timido al tiro peraltro, ancora non ha (19’ s.t. Bajrami 5,5. Non incide, ma si applica) LAURIENTÉ 5,5. Kaba in prima battuta, Gendrey in seconda lo tengono lontano dalla sua miglior versione. La mimica ne tradisce sfiducia che cresce con il passare dei minuti, ma il sacrificio in fase difensiva, subito e accettato, gli varrebbe una sufficienza che tuttavia non c’è.

PINAMONTI 5,5. Riconsegnato al campo dopo i problemi muscolari che gli avevano tolto gli ultimi 30’ con il Monza, ha modo di catturare giusto mezza dozzina di palloni. Isolato e lontano dal resto della squadra, con la quale il dialogo è a lungo tra sordi. Gioca una gara di intelligente sacrificio (19’ s.t. Defrel 6. Solo corsa per Gregorio)

Stefano Fogliani

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