Cosa cambia. Così in difesa ci sono più variabili

Il Sassuolo si prepara a ripartire dopo il mercato con poche modifiche, ma con nuove opzioni tattiche. L'aggiunta di difensori suggerisce una possibile difesa a tre o un 3-5-2. Possibile anche un 4-4-2 con Doig come esterno. Il mercato ha integrato il gruppo senza rinforzarlo significativamente. Il Sassuolo affronta una stagione più complicata del previsto.

2 febbraio 2024
Così in  difesa ci sono più variabili

Così in difesa ci sono più variabili

SASSUOLO

Come cambia il Sassuolo post-mercato? Non troppo, ma l’auspicio, in casa neroverde, è che quanto fatto per ‘suturare’ evidenti emergenze inverta la tendenza che ha visto la squadra di Dionisi precipitare ad una sola lunghezza dalla zona retrocessione sulla scorta di due mesi da incubo – una sola vittoria da fine novembre ad oggi – ma se è vero che il Sassuolo che domani ricomincia la sua corsa non sarà troppo dissimile da quello che la corsa l’ha cominciata a luglio, è altrettanto vero che potrebbe avere qualche opzione tattica in più sulla quale lavorare, alla ricerca di possibili sorprese. Detto infatti che molto dipenderà dalla condizione di Kumbulla – il centrale ex Roma non gioca da fine aprile, il superamento delle visite mediche autorizza cauti ottimismi – e aggiunto che i giochi in attacco sono fatti con gli uomini di sempre (Laurientè da una parte, Berardi dall’altra, Pinamonti in mezzo, Defrel e Mulattieri i rincalzi più affidabili) l’aver aggiunto elementi al pacchetto difensivo suggerisce possibili variazioni ad un 4-2-3-1 che fin qua ha regalato tante soddisfazioni quanto equilibri. Un ‘centralone’ come Kumbulla, che si aggiunge a Erlic, Viti, Tressoldi e Ferrari, sottende possibile difesa a tre, anche considerata la propensione di Pedersen e Doig, laterali non particolarmente difensivi, a fare i quinti, e anche quella di Viti a fare il ‘braccetto’ in un 3-5-2 già sperimentato. Altro? Volendo sì, nel senso che le propensioni offensive di Doig lo suggeriscono anche esterno in un 4-4-2 che potrebbe vedere Viti dirottato dal centro a sinistra. Si gioca con numeri e lavagne, s’intende, e a questo si sta, consapevoli che il tempo per sperimentare non c’è, e altrettanto consapevoli – possibile anche il 4-3-3, oggi come lo era prima del mercato – che il mercato neroverde non ha consegnato ad Alessio Dionisi un Sassuolo più forte, limitandosi ad integrare il gruppo laddove strettamente necessario, ovvero a sinistra di una difesa rimasta senza mancini dopo la partenza di Vina. E aggiungendo, se non il ‘nome’, o i ‘nomi’, un po’ più di esperienza – Missori, Volpato, Mulattieri fanno, quanto a presenze in A, più o meno le stesse del Doig, ovvero 36 contro 34 – che, a occhio, servirà ad un gruppo che sta facendo un campionato che non era previsto in estate, e non nuota nel mare che pensava. Quando, in sintesi nessuno si aspettava che l’anno zero fosse così complicato.

Stefano Fogliani

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